Nuovo Pignone e Salver. Sottoscritti contratti di programma per 24 milioni di euro
Meccanica e aerospazio aumentano la loro forza in Puglia e sui mercati mondiali con la firma di due Contratti di Programma del valore complessivo di quasi 24 milioni di euro, di cui più di 5,8 milioni in ricerca e sviluppo.
La sottoscrizione è avvenuta oggi a Bari alla presenza dell’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. Ad investire in Puglia sono Nuovo Pignone Srl, società soggetta a direzione e coordinamento della multinazionale statunitense General Electric Company e Salver Spa del gruppo Magnaghi Aeronautica Spa, imprese che negli ultimi hanno visto crescere l’occupazione di oltre 300 unità.
A spiegarlo è l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “Le imprese che oggi hanno sottoscritto il Contratti di Programma – sottolinea – stanno sviluppando progetti che abbattono emissioni di CO2 perché più efficienti o più leggeri grazie all’utilizzo di tecnologie e di materiali innovativi. È la prova di come la ricerca e l’innovazione spinte dalle politiche della Regione Puglia giovino sia allo sviluppo economico che all’ambiente. Ma c’è anche un’altra questione che vorrei sottolineare: entrambe le imprese hanno già investito negli ultimi anni grazie ai Contratti di Programma, singolarmente o in progetti con altri gruppi. Gli effetti sono stati evidenti. Nuovo Pignone negli ultimi tre anni ha ricominciato a crescere: i dipendenti sono aumentati di cento unità e gli addetti a ricerca e sviluppo erano tre e sono diventati trenta. Questa impresa, che ha tra i suoi principali clienti i paesi del Medio Oriente e l’India, adesso vuole espandersi negli Usa ed estendere le proprie produzioni anche al mercato delle centrali elettriche. Salver per il livello tecnologico raggiunto ha commesse internazionali, mentre i suoi dipendenti sono cresciuti negli ultimi anni di oltre 200 unità. È il segno evidente che aver accompagnato e stimolato lo sviluppo con uno strumento come i Contratti di Programma ha giovato all’economia, all’ambiente e al sostegno dell’occupazione. Negli ultimi sei mesi per i soli Contratti di Programma abbiamo ricevuto proposte per 302 milioni di euro di investimenti. È un inequivocabile segno di dinamismo da parte delle nostre imprese ma anche di voglia di mettersi in gioco e rischiare per tornare a crescere”.
Nuovo Pignone Srl, che opera nel settore della meccanica, in particolare dei sistemi di compressione destinati al mercato Oil & Gas, investe nella sede di Bari-Modugno più di 7,388 milioni di euro (di cui 2,231 milioni di euro le agevolazioni pubbliche) per rinnovare strutture e impianti dello stabilimento, per migliorare tecnologicamente i macchinari di produzione e di prova e gli impianti. Di questa cifra, più di 3,785 milioni sono destinati a ricerca e sviluppo per aumentare le prestazioni, ridurre i costi e ampliare il catalogo dei prodotti. L’obiettivo – spiegano i rappresentanti dell’azienda – è quello di realizzare pompe destinate a mercati diversi dal petrolchimico, come per esempio quello delle centrali elettriche. Le pompe realizzate sono ad altissima efficienza, 5-6 punti percentuali in più, quindi hanno il pregio di abbattere i consumi e le emissioni nocive.
Salver Spa, impresa del settore aeronautico, investe a Brindisi, per migliorare la competitività attraverso il potenziamento delle capacità produttive. L’investimento, del valore di oltre 16,588 milioni di euro (di cui più di 5,224 milioni di euro le agevolazioni pubbliche), svilupperà elevate competenze di processo attraverso l’acquisizione delle più moderne tecnologie produttive di parti mobili in materiale composito. Rilevante l’investimento in ricerca, più di 5,224 milioni dell’intera cifra. In pratica – spiegano i rappresentanti di Salver – l’investimento è destinato a completare il programma CSeries commissionato dal colosso canadese Bombardier che nel 2009 selezionò Salver per l’offerta tecnica avanzata sullo sviluppo di ali e superfici mobili. Il progetto è destinato in particolare alle ali della Serie 100.
I Contratti di Programma della Regione Puglia sono gestiti dalla Società regionale Puglia Sviluppo Spa in qualità di organismo intermedio.
SCHEDA
Meccanica e Aerospazio in Puglia
Meccanica e Meccatronica
Il settore della Meccanica e Meccatronica è uno dei più solidi della tradizione produttiva pugliese. Nel 2014 conta 7.840 imprese attive e impiega 49.288 addetti. Le esportazioni hanno totalizzato nello stesso anno 2,4 miliardi di euro di fatturato. Il che significa che il valore dell’export della meccanica e meccatronica rappresenta per la Puglia il 29,3% dell’intero fatturato export della Puglia (pari a 8,17 miliardi).
Nel primo semestre del 2015 il trend continua segnando un + 13,3% (rispetto ai primi 6 mesi del 2014). In termini assoluti il valore delle esportazioni di settore dalla Puglia verso il mondo è di oltre 1,327 miliardi di euro. Del settore fanno parte alcune aziende di grandi e medie dimensioni alle quali si associa un’ampia rete di subfornitori specializzati. Il sistema industriale è affiancato da una struttura di ricerca e formazione altamente specializzata che sostiene l’innovazione e favorisce la crescita del settore.
Aerospazio
Il settore dell’Aerospazio in Puglia si compone di oltre 80 aziende (grandi, medie e piccole) che impiegano 6.000 lavoratori inclusi i ricercatori. Nel 2014 le esportazioni italiane verso il Mondo sono cresciute del 4,5 % con un fatturato export superiore a 5,65 miliardi di euro. In Puglia le esportazioni hanno totalizzato, invece, un valore di quasi 453 milioni di euro con un aumento del 15% rispetto al 2013. Di particolare interesse l’impatto della Puglia sulle esportazioni nazionali: la regione infatti incide sulla formazione del risultato esportativo nazionale per l’8%.
Nei primi sei mesi del 2015 il trend appare ancora più brillante: +6% per l’Italia e +90,4% per la Puglia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, crescita di gran lunga più rilevante tra tutte le regioni italiane attive nell’aerospazio. In termini assoluti il valore delle esportazioni è di circa 293 milioni di euro mentre l’’incidenza sulle esportazioni nazionali è pari al 10,5%, un picco mai raggiunto fino ad oggi.