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Ferrosud, salvaguardare i posti di lavoro

“Sulle denunce dei sindacati circa la situazione della Ferrosud di Matera è calato un ‘silenzio assordante’ e sulle nuove commesse non c’è alcuna certezza, parallelamente dall’aggiornamento del contratto di programma con Rfi grazie a nuove risorse finanziarie reperite dal Governo si registra che su 9 miliardi di euro di investimenti meno di un decimo sono destinati al Sud, e quelli per le linee regionali della Basilicata ancora più ridotti”. Lo ha sostenuto il consigliere regionale del PdL-Forza Italia, Paolo Castelluccio.
“La nostra penalizzazione è a ‘doppio binario’. – ha continuato Castelluccio – Poche opere ferroviarie finanziate nell’unica provincia d’Italia il cui capoluogo è ‘disconnesso’ dalla rete ferroviaria nazionale con le grandi stazioni del Nord, invece destinate all’arrivo – partenza di un treno ogni tre minuti. Inoltre, lo stabilimento Ferrosud è perfettamente in grado di produrre carrozze di alta tecnologia, ma è tagliato fuori dal giro delle commesse. Non c’è da perdere più tempo per rivendicare dalla nuova gestione Ferrosud un piano industriale e da Rfi e Ministero ai Trasporti il riconoscimento di unità produttiva che deve essere messa nelle condizioni di lavorare.
E’ il caso di ricordare al Governo Renzi e ai manager di Rfi l’esperienza acquisita in oltre 40 anni ed il know how posseduto – afferma Castelluccio – che mettono la Ferrosud in condizione di poter costruire qualsiasi tipo di carrozza in acciaio al carbonio, acciaio inox e lega leggera, come dimostrano le commesse eseguite per le metropolitane di Boston, San Francisco, Copenaghen. A meno che si debba di nuovo far ricorso a commesse estere nonostante i 9 miliardi statali assegnati alle Ferrovie Italiane”.
Per Castelluccio inoltre “la Regione e nello specifico l’assessore Liberali non può limitarsi a svolgere il ruolo di capostazione in attesa che il treno arrivi sui binari. C’è la necessità di accelerare la corsa nei confronti di chi ha responsabilità per questo stato di cose, salvaguardando un centinaio di posti di lavoro e un presidio di professionalità che può dare altri posti di lavoro. Intanto si convochi l’incontro richiesto dai sindacati a distanza di due mesi dall’ultimo in Regione per non lasciare appese le questioni di emergenza tra le quali il pagamento ai dipendenti della cassa integrazione straordinaria dei primi cinque mesi del 2015”.

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