Emiliano e Checco Zalone a Torino al ‘Salone del Libro’
Folla delle grandi occasioni a Torino al Salone del Libro per l’evento che ha visto protagonisti Luca Medici alias Checco Zalone e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Checco Zalone – ha detto Emiliano – rappresenta quel Sud che invece di prendersela con il destino si mette al lavoro, con coraggio”. La Sala Gialla del Lingotto non ce l’ha fatta ad accogliere tutti gli ospiti accorsi: in oltre 600 sono riusciti ad entrare dopo una coda di ore, ma in molti sono dovuti rimanere fuori tra la ressa di teleoperatori e fotografi.
Gli appassionati hanno potuto godersi da casa la diretta streaming. “In tutti i film di Zalone, il protagonista inizia male e poi cambia. Checco – ha ricordato Emiliano – rappresenta questo consiglio della Puglia all’Italia: non è detto che quando prendi una strada sia quella giusta. Devi avere il coraggio di cambiare te stesso”.
“Spesso noi pugliesi teniamo un profilo basso ma poi, al momento giusto dimostriamo cosa siamo in grado di fare, non a chiacchiere ma con i fatti. E da questo punto di vista sia Luca Medici sia Gennaro Nunziante, che è l’altro protagonista di questa storia bellissima, rappresentano i fatti, quel sud che anziché prendersela con il destino, si mette al lavoro, con serietà, con coraggio e soprattutto con autenticità”.
Con Emiliano e Checco Zalone, c’era anche l’assessore al Turismo, Loredana Capone che ha aggiunto: “La grande comicità di Checco Zalone ha riunito nell’orgoglio i cittadini pugliesi presenti al Salone insieme ai torinesi e agli italiani che hanno voglia di venire in Puglia. Bellissime le parole del direttore Ernesto Ferrero in apertura: prima sognava di andare nei Caraibi, oggi sogna di venire in Puglia per le vacanze!”
“Il comico è un lavoro umile, ma come potrò esserlo da ora in poi? – si è chiesto Zalone. Con lui sul palco dell’evento “L’Italia vista dalla Puglia”, organizzato dalla Regione Puglia, ospite dell’edizione 2016 del Salone e da Pugliapromozione (la serata era condotta dal commissario Paolo Verri), anche il critico Gianni Canova che gli ha dedicato il libro ‘Quo chi? Di cosa ridiamo quando ridiamo di Checco Zalone’ (Sagoma editore), che in un gioco di battute il comico ha invitato a “non acquistare. E’ un libro scritto su di me senza una provvigione. C’è la mia intervista. Ho provato a leggerlo, mi ha messo un pò di timore”.
In imbarazzo “perché vorrei dire cose intelligenti e interessanti, quando mi vengono le dico”, Zalone ha raccontato i primi passi nel mondo dello spettacolo, quando laureato in giurisprudenza, andava a Milano allo Zelig: “sognare Milano vuol dire sognare la Puglia perché sono tutti pugliesi lì. A Milano il pubblico è più abituato al cabaret. Noi pugliesi siamo più egocentrici. Se non fossi andato al nord non avrei avuto successo. Non per sacrificare la Puglia ma è la verità”.
Per Canova “Luca Medici è un musicista e il ritmo lo applica nei tempi comici. E, infatti, per Zalone il primo film in cui fa il cantante è quello in cui mi sento più a mio agio. La musica per me è così importante che la devo sempre mettere in mezzo. Nell’ultimo film “Quo vado” non c’entra nulla che uno imita Adriano Celentano con ‘La coppia più bella del mondo’. Il cuore del film è il prendere in giro quell’aspetto di noi italiani incapaci di abbandonare i piccoli privilegi”.