Frode all’Ilva, trenta indagati per associazione a delinquere
Milioni di euro di Iva non versati con il sistema della “frode carosello”. I finanzieri della Compagnia di Otranto hanno effettuato oltre 50 perquisizioni in aziende, case e depositi, su disposizione del procuratore aggiunto Antonio De Donno. Trenta persone indagate per reato di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Tra questi Mario Coluccia, 33 anni, di Galatina, titolare del “Centro Affari Ingrosso” di San Cesario e con deposito a Castrignano dei Greci ed a Seclì. Ci sono poi Antony Coluccia, figlio di Antonio, ritenuto il capo storico del clan della Scu dei fratelli Coluccia; c’è anche Enrico Serafini, coinvolto nel passato in un’inchiesta su merce sospetta acquistata all’estero; nella lista compare anche Alì Farhangi, iraniano naturalizzato salentino,
con alle spalle una condanna definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, ritenuto vicino ai Coluccia e ed indicato in questa nuova inchiesta come indagato con a disposizione il “Centro Affari Ingrosso” per impiegarla come azienda per produrre la documentazione necessaria a raggirare l’Iva.