Migranti, Pittella scrive ai sindaci di quattro comuni
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, mantenendo gli impegni assunti nel corso della riunione di ieri con i migranti, ha inviato oggi una lettera ai sindaci di Venosa, Palazzo San Gervasio, Lavello e Maschito. Qui di seguito il testo integrale:
“Cari Sindaci,
so di parlare a persone sensibili, alle quali, come me, sicuramente non sfugge che il tema legato all’accoglienza dei braccianti di colore, impegnati nella raccolta del pomodoro nelle campagne di Venosa e Palazzo San Gervasio, rappresenta da anni una sorta di vulnus per la coscienza democratica di una Regione inclusiva e solidale come la Basilicata.
Sin dall’inizio di questa legislatura, insieme con Voi e con i componenti della Task Force Migranti, sono state poste le premesse perché attraverso una sistemazione civile e dignitosa garantita, con fondi regionali, all’interno dei campi gestiti dalla Croce Rossa Italiana, fosse definitivamente superata la “vergogna” di Boreano. E l’abbattimento delle baracche abusive, avvenuto in questi giorni con l’assistenza delle Forze dell’Ordine, premia il lavoro corale posto in essere dall’Amministrazione comunale di Venosa e dal Governo regionale, da un lato, e dalla Prefettura di Potenza, dall’altro.
Ora è necessario fare un ulteriore passo in avanti, garantendo ai lavoratori che rimarranno nei Vostri territori al termine della campagna autunnale di raccolta dei pomodori, una sistemazione, la più dignitosa possibile, in case e/o casolari sfitti, da mettere a loro disposizione, previa corresponsione di una regolare pigione mensile.
La Regione Basilicata vuole fare la propria parte, come ho avuto modo di assicurare ieri ad una delegazione di braccianti di colore accompagnati da rappresentanti sindacali della Usb, supportando Voi Sindaci nel predisporre e pubblicare quanto prima appositi bandi pubblici finalizzati ad agevolare la locazione di appartamenti e/o casolari sfitti ai braccianti migranti stanziali.
A Voi chiedo però un’opera di “moral suasion” nei confronti dei Vostri concittadini, perché integrazione ed accoglienza rappresentino sempre più valori condivisi e praticati all’interno delle nostre comunità.
Certo, come sempre, di poter contare sulla Vostra collaborazione, resto in attesa di un cortese cenno di riscontro”.