IV edizione della rievocazione storica dei Cavalieri di Malta a Grassano
Ritorna anche quest’anno la rievocazione storica dell’arrivo dei cavalieri di Malta a Grassano. L’evento è previsto per le ore 18.00 con partenza da piazza A. Ilvento per poi giungere a piazzetta forno dove ad animare la serata, come da tradizione saranno allestiti banchetti che riproporranno gli antichi mestieri medievali. Ad illustrare, durante una conferenza stampa di presentazione tenutasi presso il Comune, i dettagli dell’evento sono stati il Prof. Nicola Montesano del centro Studi Documentale sulla storia e la Devozione e la dottoressa Maria Porsia assessore alla cultura del Comune di Grassano.
“La quarta edizione della rievocazione storica presenta quest’anno una novità sostanziale” ha spiegato il professore Nicola Montesano – la presenza degli alunni dell’ITE ( Istituto Tecnico Economico) di Grassano, e a tutti gli effetti si può parlare di trasferimento tecnologico scienza e storia ad un discorso legato alla conoscenza e ricostruzione delle memorie come passaggio diretto assorbito e tutelato da giovani studenti. La stessa volontà di tutela del patrimonio storico deve attecchire nelle coscienze degli abitanti del paese, come frutto maturo da tutelare per le generazioni future. Con gli studenti dell’ITE durante l’anno scolastico appena concluso, abbiamo approfondito uno dei passi particolari delle tante storie accadute a Grassano. Difatti Grassano è un centro sorto e sviluppatosi grazie ai Cavalieri di Malta, uno dei più importanti della Basilicata del priorato di Barletta. La storia messa in scena dai ragazzi dell’Ite, e presentata lo scorso inverno all’evento “ Giallo Sassi”, vede protagonista Gerio Vitelli , appartenente ad una delle famiglie della nobiltà italiana tra il XV e XVII secolo che a Grassano, purtroppo, non ha lasciato un ricordo positivo. Infatti la rievocazione di quest’anno si sofferma sul processo indetto nei confronti dello stesso Commendatore, accusato di aver sottratto beni della comunità custoditi nel Monte Frumentario del paese che servivano alle esigenze e sopravvivenza delle comunità contadine locali. Una rievocazione che, nel solco della tradizione e della memoria, proietta questo centro della collina materana all’interno di un quadro più generale di innovazione, valorizzazione, fruizione del progetto patrimonio storico e culturale e immateriale”.