L’Associazione Solidaria porta a Bari ‘SfruttaZero’
L’idea
La nostra idea è realizzare una filiera pulita del pomodoro dalla semina alla trasformazione; il frutto finale che raccogliamo finisce nelle bottiglie di passata di pomodoro di alta qualità, prodotta senza sfruttamento del lavoro. Vogliamo che l’oro rosso, da simbolo di sopraffazione e caporalato in Puglia e non solo, diventi simbolo di emancipazione, riscatto e speranza di un futuro diverso.
Cos’è Sfrutta zero
Un progetto di tipo cooperativo e mutualistico che vede direttamente protagonisti migranti, contadini, giovani precari e disoccupati, che vogliono avviare o continuare un’attività lavorativa attraverso la produzione di prodotti locali e conserve per costruire sul territorio relazioni ed economie solidali.
Siamo alcune realtà del Sud Italia: Diritti a sud di Nardò (Lecce) e Netzanet-Solidaria di Bari. Ci siamo conosciuti nel corso delle nostre esperienze assieme ai migranti, i quali rivendicano la libertà di circolare senza dover subire espulsioni e respingimenti, senza dover sottostare a continui ricatti.
Nella primavera del 2015 abbiamo connesso le nostre esperienze e quest’anno stiamo ripetendo la produzione come gli anni precedenti. Il tutto perché vogliamo valorizzare le nostre diversità che siano di colore della pelle, di genere o di orientamento sessuale. Molti di noi, italiani e migranti, ogni giorno vivono nelle difficoltà di percepire un reddito, accedere ai diritti basilari come la casa e ad un lavoro dignitoso.
Così abbiamo pensato di sostenere le nostre progettualità le une con le altre, affinché queste pratiche diventino sostenibili e replicabili, contribuendo ad incidere sulle filiere agro-alimentari, oggi nelle mani dell’agro-business e delle mafie. Per provare a cambiare le relazioni non solo tra datore di lavoro e dipendente ma anche tra produttori e consumatori, tra campagna e città.
Cosa facciamo
– acquistiamo o coltiviamo diversi quintali di pomodoro, garantendo che i lavoratori e le lavoratrici, contadini e braccianti, migranti e non, siano retribuiti dignitosamente;
– trasformiamo il pomodoro in salsa con le necessarie attrezzature e idonee condizioni igienico-sanitarie. Saremo affiancati da contadini e contadine competenti che ci aiutano e coordinano in tutte le fasi della trasformazione e lavorazione;
– durante la fase di imbottigliamento, laddove possibile, utilizziamo bottiglie riciclate;
– distribuiamo in autogestione i prodotti, all’interno dei gruppi di acquisto solidale, in mercatini locali, presso ristoranti e mense popolari, negli spazi sociali, all’interno della rete Fuori Mercato e di Genuino Clandestino.
Per racchiudere l’idea di fondo della nostra collaborazione, utilizziamo sulle nostre etichette il logo comune “Sfrutta Zero”.
Autocertificazione partecipata
Sperimentiamo una forma particolare di autocertificazione partecipata, volta a garantire a chi sosterrà e consumerà la salsa ‘sfrutta zero’ che nella produzione e trasformazione non vi siano sopraffazione e subalternità, non vi sia alienazione, non vi sia spazio per sfruttatori e caporali.
Ispirandoci alle pratiche di autocertificazione partecipata costruite da varie realtà contadine in tutta Italia e volte a garantire ad esempio il non utilizzo di prodotti chimici, intendiamo costruire un percorso di reciproco monitoraggio sui temi della qualità del lavoro. Questo è attraverso visite reciproche tra le tre realtà della rete, aperte anche ai consumatori che vogliono parteciparvi.
Dopo le giornate del 2 e 3 agosto, a Bari la trasformazione della salsa continua giovedì, venerdì e sabato (18-19-20 agosto), presso la Masseria dei Monelli (strada provinciale Conversano-Turi)
Contatto: 338 8163548 oppure 339 2248494