Si conclude domani ‘Sogno di una Notte…..a Quel Paese’
Poche ore dalla conclusione della sesta edizione per lo spettacolo di domani “Sogno di una Notte a … Quel Paese”, appuntamento imperdibile non solo per tutti i Lucani. Gli orari sono : dalle ore 18.00 alle ore 22, si ripeteranno per cinque volte i percorsi, costellati da sorprese, divertimento ed emozioni. Consigliate scarpe comode e una maglietta a manica lunga/giacchino. La sesta edizione vede riconfermato il regista, Giuseppe Ranoia. L’evento demoetnoantropologico sul magico e fantastico, finanziato dalla Regione Basilicata e promosso anche dall’APT, è stato ideato dall’Amministrazione comunale di Colobraro e lo stesso Sindaco Bernardo ne è il Direttore organizzativo, il Comune organizza l’Evento unitamente all’Associazione Sognando il Magico Paese); l’Evento è tratto dagli scritti di Ernesto De Martino oltre che da racconti della tradizione orale popolare, mentre il copione del Percorso teatrale è scritto dallo stesso regista.
“La storia è ambientata in un passato immaginario” – ha dichiarato il Regista – “ laddove trovano giusta collocazione storie di apparizioni, di monachicchi, affascini, fatture e magie in genere. Il tema portante è ovviamente la magia nelle sue articolazioni locali e descritte per lo più, da Ernesto De Martino nel suo “Sud e Magia” in seguito alla spedizione che effettuò tra il 1952 e il 1956 in Basilicata. Parte di alcuni episodi sono anche suggeriti dalla mia esperienza diretta e che ha contribuito anche alla mia formazione attuale. La forma della drammaturgia è la comicità, ma non è bandita la riflessione lasciata ad alcuni momenti particolari. Quest’anno ho voluto condividere le riflessioni relative alla prima guerra mondiale che tanto ha segnato la storia della nostra regione, contribuendo a quello smarrimento che, secondo proprio il De Martino, è poi il fondamento della magia popolare e della sua ritualità”
Un soldato accompagna gli spettatori con la lettura di stralci di lettere originali dal fronte del 15-18. Lo stesso giovane è il protagonista di una travagliata storia di amore, forse resta ammaliato o forse è vittima del “colpo di fulmine”. Casualmente, Egidio, studente sin da piccolo fuori regione, dovendo raggiungere il facoltoso zio a Colobraro e smarritosi per le campagne del paese incontra nel buio della notte Concettina con la quale flirta.
Ranoia prosegue: L’amore appena sbocciato tra i due viene interrotto dal fratello di lei, Pietro, che ritrova i documenti del giovane smarriti nella colluttazione. Le guide del percorso teatrale accolgono il giovane che vedendolo agitato alla comparsa della madre di Concettina, alterata per l’episodio, decidono di accompagnarlo a casa dello zio, don Vincenzo De Cimma. La madre di Concettina vuol far preparare un filtro d’amore per legare l’ex fidanzato e confinante di proprietà che venuto a conoscenza dell’episodio, lascia Concettina rompendo il fidanzamento. Tra le varie storie di masciare, di monachicchi si arriva dalla masciara che produce il filtro d’amore che dovrà essere bevuto solo da chi poi sposerà Concettina. E così, in un momento di distrazione della madre, la giovane innamorata preleva il filtro e lo fa bere a Egidio. La disperazione della madre è tanta essendo che i sogni di possesso derivanti da un eventuale matrimonio con l’ex fidanzato di Concettina, svaniscono. La donna ringalluzzisce allorquando viene a conoscenza della vera identità di Egidio, nipote di un grande facoltoso di Colobraro. Così tutti vissero felici e contenti”.
Lo spettacolo si chiude con la famosa scena del morto in cui una famiglia scalcinata per gabbare il padrone di casa inscena un funerale con la complicità del pubblico che inscena sia la salma che le prefiche piangenti attorno al defunto. Un lavoro intenso e coinvolgente, Ranoia afferma: “Le prove iniziano a primavera solitamente, dopo la stesura del copione e compatibilmente con la presenza in loco degli attori (tra cui studenti universitari fuori sede). Ogni volta si inizia col laboratorio relativo al copione dell’anno e i neofiti vengono avviati da me e da Emanuele Asprella, mio collaboratore e regista assistente. Le emozioni sono tante e forti, soprattutto nel vedere le reazioni delle decine di migliaia di persone . Emozioni intense, vere, pure. È difficile anche definirle! Ma fondamentalmente sono emozioni divine!”
CAST : Guide • Nicola Modarelli • Luca Celano • Rossella Bonito • Rosanna Mango • Concetta Sarlo Soldati • Michele Giordano • Giuseppe Lucarelli Bambino – guida • Gaetano Modarelli Bambino che annuncia la guerra • Antonio Virgallito Monachicchi • Francesca Celano • Rosa Mango Cattera • Laura Virgallito • Laura Labriola Cumma Alfonsina • Alfonsa Bianco Concettina • Francesca Bernardo Donna alla finestra • Antonella Fiorenza Zia Fortunata • Stella Clarizio Lidia • Lidia Virgallito Cumba Giovanni, marito di Lidia • Giovanni Lauria Pietro, fratello di Concettina • Nicola Modarelli jr Ricamatrici • Nunzia Viceconte • Lucia Virgallito • Francesca Virgallito • Carla Modarelli • Arianna Cafaro Don Raffaele, parroco • Emanuele Asprella Chierichetto, nipote di don Raffaele • Rocco Pio Lateana Donna che accusa il parroco • Teresa Milione Cumba Antonio • Tonino Bellitto Cumba Giuann • Pasquale Virgallito Padrone di casa • Enzo Modarelli Vicina di casa • Anna Scarati Donna di chiesa • Giuseppeina Calavoia
L’evento, rinnovato rispetto alle scorse edizioni prevede variegati percorsi; tutti gratuiti, salvo il percorso enogastronomico. Il percorso introduttivo prevede l’accoglienza presso il “Palazzo delle esposizioni”, recandosi all’ Infopoint ci si potrà munire del caratteristico Amuleto di Colobraro “l’ abitino”. Quest’ultimo era considerato da De Martino un antimalocchio, mentre per la tradizione locale un portafortuna ; con video ed immagini saranno illustrate le ragioni storiche e antropologiche della jettatura, del malocchio, dell’ “affascino” e della nomea di “…Quel Paese” detenuta da Colobraro. Il percorso museale prevede una mostra fotografica denominata “Gli occhi della memoria”di Franco Pinna, il fotografo che accompagnò l’antropologo De Martino nei suoi viaggi in Lucania; nonché le mostre: “La civiltà contadina” e “La casa contadina”.
Il percorso teatrale itinerante “Sogno di una notte…a quel paese”, che si dipana tra gli affascinanti vicoli del borgo antico, vi ammalierà con racconti di affascini, filtri d’amore, “masciare”, fattucchiere, monachicchi, lupi mannari, morti parlanti e tante altre sorprese.
Il Percorso Enogastronomico, una sagra con degustazione di piatti e prodotti tipicamente colobraresi e lucani. Il percorso etno-musicale con musiche, balli e danze della tradizione popolare lucana, vedranno protagonisti “Le Pizzicarelle” e “I Monachicci” (direzione artistica delle Iatrida).