Oppido ricorda Rocco Petrone
Grande successo ad Oppido Lucano per la serata dedicata al astronauta italo-americano Rocco Petrone, a dieci anni dalla morte e novanta dalla nascita, l’italo-americano di origini lucane, che diede un contributo fondamentale al lancio sulla luna dell’Apollo 11. L’evento, organizzato dal gruppo di lettura “Leggiamoci su”, con il patrocinio del comune di Oppido ed il contributo della BCC Oppido Lucano e Ripacandida, ha voluto dare risalto all’intitolazione di “Largo Rocco Petrone” a Oppido Lucano in una zona del comune lucano che permette di osservare la luna in tutto il suo splendore.
Nel corso della serata sono stati letti brani dedicati alla luna, affidati al gruppo di lettura “Leggiamoci su”, mentre tutte le riflessioni di carattere scientifico e le informazioni di carattere tecnico sull’Apollo 11, sono state curate dall’ing Donato Fidanza.
La serata si è conclusa con l’intervista a Renato Cantore, autore de “La tigre e la luna”, ed esperto conoscitore di Rocco Petrone, quel ragazzo, figlio terzogenito di un carabiniere nato a Sasso di Castalda ed emigrato negli Stati Uniti che realizzerà un sogno inaspettato e che forse neanche lui immaginava.
Petrone, di una notevole intelligenza, ebbe la possibilità di entrare a West Point. Dopo il master in ingegneria al Mit (Massachusetts Institute of Technology) tento’ la strada della ricerca spaziale. Divenuto maggiore e assegnato allo Stato Maggiore a Washington fu poi scelto dal presidente John Kennedy per far parte del progetto lunare e portare un americano sulla Luna entro il 1969.
Nel 1960 iniziò la sua carriera nella NASA lavorando al progetto Saturn presso il Kennedy Space Center. Ed è qui che, all’ uomo timido e ombroso, schivo e serio, gli fu dato il soprannome di ” la tigre di Cape Canaveral”, per i suoi lunghi interrogatori(la lista delle operazioni che bisognava eseguire sul Modulo lunare per essere sicuri che tutto funzionasse a dovere.) Il 20 luglio del 1969 fu un giorno memorabile per Petrone, fu il suo appuntamento con la Storia: la sua missione. Tra i tanti satelliti e astronavi messi in orbita questa volta mise il più importante: l’Apollo 11. Petrone porto’ l’uomo sulla Luna.
Il successo della missione significo la promozione a direttore del programma Apollo. Nel 1972, fu nominato codirettore Nasa del programma congiunto Apollo-Soyuz Test Project. Ma la sua fu una brillante carriera. Il cosmonauta americano non dimenticava mai le sue origini italiane. Infatti nel corso di una intervista racconto un aneddoto del suo primo viaggio in Italia: “L’ultimo tratto del mio primo viaggio in Italia lo dovetti fare in un taxi azionato a manovella. Quando arrivai a casa di mia nonna rimasi interdetto dalla sua indifferenza e scoprimmo insieme che la lettera spedita due mesi prima per farmi riconoscere e presentarmi, arrivava con lo stesso taxi che aveva trasportato me. Da allora non riuscì mai più a dimenticare di essere figlio dell’Italia, nonostante non abbia mai frequentato associazioni e comunità italiane negli Stati Uniti”.