Morto lo scrittore Alessandro Leogrande
“Sgomento, incredulità e un dolore acuto – ha detto l’assessore regionale all’Industria turistica e culturale Loredana Capone – per la perdita di un grande intellettuale, un raffinato scrittore, un operatore concreto a servizio della Cultura. Uno degli animatori del Piano Strategico Regionale della Cultura su cui tanto ci siamo confrontati e su cui tanto Alessandro si è speso intorno al tema dell’identità culturale della nostra Puglia in relazione al Mezzogiorno, al Mediterraneo, al Mondo attraversato dalle bibliche migrazioni dei tempi difficili che viviamo. E nello stesso tempo, battendosi per la riscoperta e la valorizzazione dei “grandissimi” di Puglia: da Salvemini a Carmelo Bene, da Pino Pascali a Moro, da Andrea Pazienza a don Tonino Bello”.
“Mi piace – ha aggiunto – immaginarlo adesso insieme a questi “grandissimi” e ricordalo con quella frase, ispirata ad un antico proverbio arabo, a cui ha ispirato il suo contributo alla presentazione del pianostrategico a Roma il 17 novembre: “Beato colui che riesce a dare ai propri figli ali e radici”.
“L’identità non è fatta solo di radici – ha detto Alessandro la scorsa settimana in occasione della presentazione del Piano Strategico della Puglia a Roma – ma anche di ali. Non solo di passato, ma anche di futuro. Non solo di memoria, ma anche di progetto. Ripensare la propria identità non vuol dire solo voltarsi indietro, verso il già fatto, il già dato, il già esperito, ma – soprattutto – fissare lo sguardo avanti. Ogni identità che si nutre di steccati e paradigmi esclusivisti ha vita breve. Le identità non possono recintarsi dietro una sequela di muri, distinguo, presunte purezze etnico-culturali. Al contrario, l’identità pugliese è un’identità stratificata, meticcia, aperta, plurale, capace di afferrare il meglio di sé quando si è confrontata con le altre sponde del Mediterraneo, quando ha fatto tesoro delle
proprie diversità, del proprio policentrismo regionale. La Puglia è l’unione inclusiva delle Puglie” Questo era, è e sarà Alessandro Leogrande”. Così l’assessore regionale esprime il proprio cordoglio alla compagna, alla famiglia e a tutti gli amici per l’improvvisa e prematura scomparsa di Alessandro Leogrande.
Anche il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha espresso il suo cordoglio. “La morte di un giovane è sempre dolorosa da concepire. Quando a lasciarci è un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa degli ultimi, allo studio dei fenomeni più complessi come lotta alle mafie, caporalato, contrabbando, effetti dell’inquinamento sulla salute e sull’ambiente, si ha davvero la sensazione di una perdita irrimediabile. – ha detto – La morte improvvisa del giornalista e scrittore Alessandro Leogrande è questo e molto altro ancora. Intellettuale del Sud, ha praticato l’etica dell’impegno in tutte le sue opere. L’amore per la sua terra, la Puglia, affiorava da ogni riga, un amore che però non gli ha impedito di guardare sempre le cose con onestà. Mai ha chiuso gli occhi di fronte alle realtà più dure, né gli è mai mancato il coraggio di raccontare ciò che aveva visto o vissuto. Ha scritto del Sud demistificando certi irriducibili stereotipi, ne ha parlato schiettamente, con l’autorevolezza di chi fa inchiesta ma senza rinunciare alla forza emozionale dell’immagine letteraria, capace di ridare vita, carne, colore, voce, individualità al fatto di cronaca. La sua eredità intellettuale è importante e lui, con i suoi scritti, resterà uno dei principali testimoni del nostro tempo”.
Anche il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha espresso il suo cordoglio. “La morte di un giovane è sempre dolorosa da concepire. Quando a lasciarci è un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa degli ultimi, allo studio dei fenomeni più complessi come lotta alle mafie, caporalato, contrabbando, effetti dell’inquinamento sulla salute e sull’ambiente, si ha davvero la sensazione di una perdita irrimediabile. – ha detto – La morte improvvisa del giornalista e scrittore Alessandro Leogrande è questo e molto altro ancora. Intellettuale del Sud, ha praticato l’etica dell’impegno in tutte le sue opere. L’amore per la sua terra, la Puglia, affiorava da ogni riga, un amore che però non gli ha impedito di guardare sempre le cose con onestà. Mai ha chiuso gli occhi di fronte alle realtà più dure, né gli è mai mancato il coraggio di raccontare ciò che aveva visto o vissuto. Ha scritto del Sud demistificando certi irriducibili stereotipi, ne ha parlato schiettamente, con l’autorevolezza di chi fa inchiesta ma senza rinunciare alla forza emozionale dell’immagine letteraria, capace di ridare vita, carne, colore, voce, individualità al fatto di cronaca. La sua eredità intellettuale è importante e lui, con i suoi scritti, resterà uno dei principali testimoni del nostro tempo”.