22enne materana abusata per 9 anni: in manette il padre
“Non sopportavo di rimanere nel buio, voglio che mio padre paghi per quello che ha fatto”. Sono queste le parole della ragazza materana che per nove anni ha subito in silenzio gli abusi del padre.
I capi d imputazione contestati all’uomo: violenza sessuale continuata ed aggravata in pregiudizio della figlia dal 2001 al2010; violenza sessuale in pregiudizio della moglie dal 1997 al 2010 e maltrattamenti in famiglia dal1990 ad oggi. Un uomo che in casa aveva imposto il suo “governo” di padre e padrone, fatto di omertà, violenza e abusi. Dopo oltre 10 anni la figlia per prima espone la sua condizione agli uomini della Questura di Matera, decisione che le dona la forza di affrontare il burbero padre e dirgli a testa alta che lo aveva denunciato. L’uomo temendo le conseguenze scappa e con la scusa del lavoro si aggrega ad un gruppo di muratori che lavoravao a Bazzano, 13 km da L’Aquila. Taglia tutti in contatti con la famiglia, cambia numero di telefono e si rende irreperibile. Nel frattempo l’azione della giovane, incoraggia anche la madre che si unisce alla denuncia. La condizione dell’uomo si aggrava. Tempestivo l’intervento della 2° sezione della squadra mobile, che a fine agosto hanno avviato le indagini e in circa tre mesi hanno rintracciato l’uomo e assicurato alla giustizia. Alba Chiara, il nome dato all’operazione segno di nuova giornata, di speranza, di rinascita. Un nome che ben riassume gli intenti della squadra mobile difronte a casi di violenza.