CronacaPrimo_PianoPuglia

38enne morta a Conversano, gli ispettori del Ministero presso l’ospedale cittadino

Sono al lavoro nell’ospedale di Conversano (Bari) gli ispettori del Ministero della Salute inviati dal ministro Beatrice Lorenzin nell’ambito di un’indagine amministrativa sul decesso di Arianna Acrivoulis, la 38enne di Bitritto morta il 10 giugno scorso nell’ospedale del comune barese dopo un intervento di fecondazione assistita.
La commissione lavorerà per alcuni giorni sulla documentazione clinica acquisita in ospedale e sarà affiancata da due specialisti baresi, il medico legale Alessandro Dell’Erba e l’anestesista Tommaso Fiore.
Inoltre, saranno accompagnati dai Carabinieri del Nas di Bari, che hanno già acquisito tutta la documentazione sanitaria della paziente. Compito del ‘pool’ è accertare se prima, durante e dopo l’intervento siano state adottate tutte le pratiche adeguate a garantire la paziente, seguendo il protocollo sanitario previsto in questi casi. Gli esiti saranno trasmessi al ministro e all’Unità di crisi permanente costituita al ministero.
Si è concluso, invece, il lavoro della commissione interna della Asl, che ha consegnato il suo rapporto al direttore generale Vito Montanaro. Nella relazione si escludono responsabilità dei medici che hanno sottoposto la donna al prelievo ovocitario: “Emerge in modo chiaro – si legge nella nota – che il decesso di Arianna Acrivoulis non è derivato dalla pratica della procreazione medicalmente assistita”. Per Montanaro “dalla relazione preliminare della commissione si evince l’insorgenza di alterazioni cardiocircolatorie importanti, non ascrivibile, stando agli atti sanitari valutati, alla semplice procedura di pma attuata”.
Sarà comunque l’autopsia a chiarire definitivamente le cause della morte della 38enne; autopsia che sarà eseguita dal medico legale Francesco Introna e l’anestesista Francesco Bruno, periti nominati dal pm Luciana Silvestris. Dalle prime valutazioni, il decesso potrebbe essere legato a quelle patologie cardiache correlate al diabete di cui Arianna soffriva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *