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8 marzo, Festa della Donna

Otto marzo è una data che costringe a riflettere sul valore che le donne hanno avuto e avranno nella società, nonostante tutti gli ostacoli ed i rallentamenti che ci sono stati e che sicuramente ci saranno lungo il percorso che porta verso la effettiva parità di genere. In un contesto in cui spesso si ha la tentazione di riportare indietro il ruolo delle donne, è necessario avere la determinata consapevolezza di quanto le donne abbiano contribuito al miglioramento del contesto politico e sociale, anche attraverso provvedimenti legislativi che hanno segnato la storia del nostro paese e che racchiudono il riconoscimento di diritti che trovano il loro fondamento nella Carta Costituzionale. Diritti che non erano scontati, che sono stati riconosciuti dopo battaglie per la libertà sessuale e per la parità che hanno determinato una rivoluzione culturale ed hanno dato alla donna la forza di uscire dalle mura domestiche e di affermarsi anche nel lavoro. Conquiste fondamentali ottenute dalle donne, per una società nuova dove il rapporto tra i generi deve progressivamente tendere alla parità sia in casa che sui luoghi di lavoro. “Solo” 70 anni fa veniva riconosciuto il diritto di voto alle donne; nel 1963, le donne conquistano il diritto ad accedere nei ruoli della magistratura e la nullità delle clausole di nubilato nei contratti di lavoro, nel 1968 l adulterio femminile non è più considerato reato, dal 1970 e’ possibile divorziare, dal 1975 esiste parità fra coniugi nel diritto di famiglia, dal 1978 l’aborto non è sempre reato, dal 1981 il delitto d onore non è più riconosciuto nel diritto penale, dal 1996 la violenza sessuale e’ reato contro la persona e non contro la moralità pubblica e solo nel 2012 si è completata la piena parità giuridica fra figli nati dentro e fuori del matrimonio. Ma il cammino delle donne verso il pieno riconoscimento delle pari opportunità è ancora lungo: le donne continuano a vivere ancora oggi discriminazioni sui luoghi di lavoro, violenze fisica e verbale anche in casa. Le donne sono sottorappresentate nelle assemblee elettive e questo significa che il punto di vista di genere viene a mancare nella elaborazione politica e legislativa. Da questo punto di vista, è necessario introdurre misure specifiche volte a dare effettività ad un principio di eguaglianza astrattamente sancito ma non compiutamente realizzato nella prassi politica ed elettorale. Le politiche di parità dovrebbero rimuovere tutti i vincoli strutturali che permangono nel sistema del lavoro italiano, che rappresentano un freno oggettivo alla diffusione di una pratica di condivisione tra uomini e donne dei lavori che il “vivere sociale” comporta. L’ otto marzo non è solo una celebrazione, ma una data che deve ricordare a tutti, uomini e donne, che le donne devono sforzarsi di esserci, con la loro diversità, in ogni contesto, ma con la consapevolezza che nessun diritto è conquistato per sempre. LA SEGRETERIA CGIL MATERA

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