Il ‘verginello’ Gianni Rosa
Sarà per cultura politica o per la perfetta conoscenza della materia, ma il consigliere Gianni Rosa – neo eletto in Consiglio regionale – dimostra di avere buona dimestichezza con il ‘bastone’ politico e con le logiche spartitorie. Proprio lui che da ‘verginello’ delle stanze del potere e dei tavoli che contano parlava da neofita e nuovista indicando le magagne degli altri. Ma il tempo si sa, fa emergere difetti ed ipocrisie. Sarà per questo che, con la pancia piena per le feste, l’esemplare Rosa abbia ‘vomitato’ accuse a mezzo stampa. Poco male. Ma evidentemente il carrierismo deve aver fatto emergere difetti visivi eloquenti. Politicamente, s’intende. Resta da capire solo se si tratta di miopia, astigmatismo o cecità. Non c’è nessun altra ragione per inquadrare la vicenda dell’ineleggibilità ( e non di incandidabilità) sollevata sui giornali alle ultime Regionali per il sottoscritto e per Franco Labriola. I due che – a differenza di Cupparo e Sarli – hanno osato mettersi nella lista del Pd e non dimettersi dall’incarico di consiglieri della Società Energetica Lucana. Partiamo da una premessa. Con la foga da primo della classe, Rosa commette un errore di base: dimentica – o forse omette volutamente – di citare, tutto quello che la Sel ha svolto in questi mesi, riducendo tutto ad un’arena politica dove le bandierine altrui e li uomini che le interpretano sanno di scandalo a prescindere. Eppure il presidente Petrone ha parlato di economia di gestione, ha elencato nell’ultimo anno e mezzo tutto il lavoro e i risultati ottenuti dal CDA tutto (quindi anche con i membri Pdl). Ma Gianni Rosa è uomo pragmatico e bada al sodo. Parla di poltrone, candidature, voti, compensi annui. E lo fa con disprezzo e tono inquisitorio, facendo come è tipico in questi casi (e a lui per cultura politica in particolare) – di tutta l’erba un fascio. Ma tant’è. Forse conosce più di degli stessi avversari politici che cita quotidianamente certe logiche e certe trattative. Forse perchè nel caso di Acquedotto Lucano di poltrone e postazioni ha saputo ottimizzare in prima persona. Sicuramente ne sa un più del diavolo. Eppure entra nel merito, giudica, fa i conti e getta fango sulla Società Energetica Lucana prim’ancora che sui consiglieri. Un dubbio mi assale. Non sarà che l’intento di Gianni Rosa – prim’ancora che discutere di ipotetiche incompatibilità e candidature non legittime – sia quello di ridiscutere dello stesso Consiglio di Amministrazione (ed aiutare qualche nuovo amico)? Lo ammetto: penso che le bugie abbiano le gambe corte. E che alla fine tutti i nodi arrivino sempre al pettine. Per questo penso che prima di parlare e disprezzare gli altri bisognerebbe guardare se stessi, al proprio modo di fare politica per i cittadini ed in mezzo alla gente. Esattamente quello che rappresenta il mio modesto bagaglio politico svolto sin qui. E’ appena il caso di ricordare infatti che il mio impegno in politica nasce prima dell’incarico alla S.E.L. e che negli anni ho avuto confermata la fiducia dei miei concittadini nonché quella di tanti amici che mi hanno supportato nella campagna elettorale fuori da ogni schema di partito e senza nessuna accondiscendenza verso alcuno. Questione candidatura. Quello che Rosa e qualche distratto suggeritore paventa, è una ineleggibilità e non una incandidabilità che pure potrebbe avere un marchio di incostituzionalità che nel caso, andrebbe discussa nelle sedi opportune qualora fosse sollevata. Devo infatti rammentare alcune semplici cose. Anzitutto: dovrebbe Gianni Rosa sapere che candidarsi non significa avere il posto sicuro in Consiglio, in giunta piuttosto che nelle fila dell’opposizione; candidarsi pur ricoprendo un altro incarico non significa che in caso di elezione si sia preso in giro gli elettori; candidarsi non significa che pur in presenza di presunte questioni di ineleggibilità o incompatibilità non si possa avere il diritto di portare le istanze di un territorio o di una comunità, piuttosto che rappresentare a livello locale un’appartenenza politica e quindi quei valori che contraddistinguono ognuno di noi (penso a sindaci, i consiglieri Provinciali Assessori o Presidente o noti rappresentanti delle opposizioni). Ed ancora. Candidarsi ed essere eletti non significa dimenticarsi delle proprie origini pare che gli aviglianesi ne siano coscienti). Piuttosto candidarsi ed essere eletti una prima volta, non significa che si debba pretendere di esserlo sempre. Del resto aprire sezioni per poi non riuscire a fare una lista con Fratelli d’italia ne è la prova. Perchè altrimenti candidarsi ed essere eletti significherebbe aver preso in giro gli elettori che hanno votato per gli altri della sua lista, sapendo che al massimo sarebbe stato eletto lui. Ricordo al consigliere Rosa che candidarsi è dare un contributo ad un progetto politico, oggi quello del presidente Pittella e del Partito Democratico e dare risalto e parola ad un territorio, che è quello del Marmo Melandro che si allarga fino alla tua Avigliano da tempo senza rappresentanza. Non compete a me giudicare la scelta di Cupparo e Sarli di dimettersi. Il socio unico comunque successivamente alle dimissioni ha ben disposto la riduzione a tre consiglieri anziché cinque (allargamento in precedenza voluto dal centrodestra) per una ulteriore riduzione dei costi cosi come dovrebbe essere perseguito anche negli enti Rosa conosce.
L’augurio che faccio a Rosa è quello di stare sereno perché alla Societa Energetica Lucana, noi continueremo a lavorare per portare profitti in Sel e per seguire la sua mission.
Franco Gentilesca – Consigliere di amministrazione Sel Società Energetica Lucana