Ruoti, Gentilesca: “Decadenza Salinardi, tentativi di riabilitazione”
“Pur di far tornare politicamente attivo Salinardi le stanno provando tutte. Vie giudiziarie, accordi, soluzioni conciliative, passi indietro e rinunce legali. Tutto, a conferma del perfetto stato di confusione e approssimazione rispetto alla quale però il conto finisce sempre ai cittadini ignari spettatori di un colossale conflitto di interessi”. E’ il commento di Franco Gentilesca, consigliere comunale di Ruoti. “Dopo i pronunciamenti della magistratura che hanno dato torto al Comune, palesando l’incompatibilità del sindaco quale controparte dell’Amministrazione e che hanno smascherato i ‘trucchetti’ di famiglia – spiega Gentilesca – continuiamo ad assistere ad una vicenda lunga 30 anni dove ancora si fa fatica a comprendere il reale interesse collettivo e l’esatto perimetro. Come è noto, pende da diversi anni la procedura di liquidazione coatta amministrativa della Banca di Credito Cooperativo di Ruoti nella quale il Comune risulta inserito tra i creditori già ammessi allo stato passivo, così come affermato in una delibera di giunta. Un contenzioso che nasce – ricorda Gentilesca – nel novembre 2008, quando il Comune di Ruoti conveniva in giudizio i Salinardi dinanzi al Tribunale di Potenza per alcune palazzine vendute all’Amministrazione. Con rogito redatto in forma pubblica amministrativa – spiega Gentilesca – quest’ultima il 23 novembre 1981 aveva acquistato la proprietà di diciassette alloggi siti in via Appia per il prezzo complessivo di oltre 700 milioni di vecchie lire al fine di provvedere alle esigenze abitative dei terremotati rimasti senza tetto (ai sensi della legge 219/81). Di fatto il Comune, da allora, ha esercitato in via esclusiva il possesso sugli immobili, concedendoli in uso o in locazione a terzi e tentando addirittura delle vendite. Nella sostanza sono rimasti di proprietà della famiglia Salinardi pur se ad usufruirne era il Comune. La vicenda ha assunto rilevanza quando, negli anni scorsi, non era stato possibile procedere all’alienazione dopo la scoperta di una serie di ipoteche gravanti sugli immobili per svariati milioni di euro. Sulla scorta di tutto ciò, l’Amministrazione (nella persona del vicesindaco) aveva chiesto di dichiarare l’acquisto della proprietà per usucapione ordinaria, nonostante la Banca di Credito Cooperativo di Ruoti si costituisse in giudizio eccependo di aver aggredito gli immobili e che vi era un sequestro conservativo. La Bcc di Ruoti (del cui consiglio di amministrazione era presidente Angelo Salinardi) dopo la sua messa in liquidazione ha aggredito le proprietà degli amministratori della Banca (tra cui lo stesso Salinardi) apponendo un sequestro conservativo sulle palazzine. La vicenda, che di fatto ha sancito, con sentenza della Corte d’Appello l’incompatibilità del primo cittadino. Bene, oggi si vorrebbe che la banca sollevasse dal sequestro le palazzine. E così, con delibera di giunta del 16 dicembre scorso vista la nota del 20 novembre con la quale il commissario liquidatore invitava l’ente a ricercare in comune possibili soluzioni conciliative che consentano di definire integralmente e in tempi rapidi le questioni e le reciproche posizioni, la giunta guidata dal vicesindaco da incarico sia al segretario generale sia ad un legale di fiducia, alfine di attivare un interloquio teso alla definizione stragiudiziale delle vicende pendenti con espresso indirizzo di privilegiare il dissequestro degli immobili comunali acquistati dalla famiglia Salinardi e sottoposti a sequestro conservativo giudiziario. E chi meglio dell’avvocato dello stesso Salinardi – aggiunge Gentilesca – poteva seguire la questione? Sarebbe stato l’ennesimo conflitto di interessi a spese della comunità. Dico sarebbe, perchè con nuova delibera di giunta si è peso atto della rinuncia all’incarico da parte dell’avvocato. Un modo elegante per aggirare l’ostacolo, visto che come già avvenuto con altri due avvocati, anche quest’ultimo si sarebbe creata la situazione paradossale per la quale in un giudizio difende il sindaco, ovvero nella causa pendente presso la Corte di Cassazione, così come nella richiesta di sospensiva alla Corte di Appello di Potenza ( oggi rigettata ), mentre in altra situazione, ovvero quella nascente dall’incarico della delibera di Giunta era stato designato a difende gli interessi dell’Amministrazione, contrapposti, come noto ed accertato dalla Corte di Appello, a quelli del Salinardi. Insomma ancora un bel pasticcio che solo grazie alla nostra testarda ostinazione ed opposizione ha fatto in modo che il legale rinunciasse, dopo presentato una richiesta di consiglio comunale con allegata la proposta di deliberazione che giustamente paventava di informare ordine degli avvocati e procura. Non resta che l’ultimo atto: l’annullamento della delibera n. 148 del 16.12.2013. In caso contrario sarà nostra cura trasmetterla alla Corte dei Conti ed innanzi alla Suprema Corte di Cassazione in occasione del giudizio tutt’ora pendente.
Aspettiamo quindi la convocazione del consiglio comunale da noi richiesto per il quale sono decorsi già i termini e ci accingiamo ad informare il nuovo Prefetto.
Franco Gentilesca – Consigliere comunale Ruoti