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La Jeep Renegade e la 500X al Salone dell’Auto di Ginevra

“E’ il giorno dell’orgoglio dei lavoratori della Sata di Melfi, e con essi dei sindacati, tra cui la Uil che ha creduto nel progetto, concretizzato con l’accordo Fiat-Chrysler, di far diventare la fabbrica lucana l’avamposto italiano della sfida della globalizzazione del mercato dell’auto”. E’ il commento del segretario regionale della Basilicata della Uil, Carmine Vaccaro, presente all’evento della presentazione della Jeep Renegade e della Fiat 500X al Salone dell’Auto di Ginevra.

“Sull’importanza dei due modelli che saranno realizzati a Melfi, saranno gli esperti di settore, a spiegarne le ragioni, sintetizzabili nel segmento di mercato che non conosce crisi, e che cresce a due cifre anche in Europa, ed è l’area di mercato più competitiva, dove non si può sbagliare. Gli obiettivi Fiat-Chrysler parlano di 150 mila Jeep e 130 mila Fiat, e sono il risultato dell’ investimento di un miliardo fatto dalla Fiat per il rilancio della produzione italiana. Per quanto riguarda i programmi di produzione a Melfi delle piccole Suv Fiat e Jeep, essi si basano sul quadro di mercato previsto dagli analisti per i prossimi anni, che indicano in 500 mila i piccoli suv venduti in Europa a partire dal 2015, contro i 154.461 del 2012”.

“Verifico con soddisfazione – aggiunge Vaccaro – che, proprio in contemporanea con l’evento di Ginevra, è stata valutata la mia proposta di costituire una Consulta per l’Automotive di San Nicola di Melfi da affiancare a quella nazionale insediata nell’ottobre scorso al Ministero per lo Sviluppo Economico con Fiat, Anfia (associazione a cui fa capo la filiera dell’auto) e Ancma, sigla dei produttori delle due ruote. Sono contento di ciò, perché la Consulta potrebbe diventare uno strumento di rilievo sia per affrontare questioni tecnico-operative, sia per prepararsi ad affrontare la competizione estera e mondiale che, non va sottovalutato, registra un veicolo su due nel mondo oggi assemblato in Asia con la Cina diventata stabilmente il più grande mercato mondiale di auto. E’ questo lo scenario che i produttori italiani di componentistica non possono perdere di vista. Su questo anche l’istituzione regionale e la politica regionale, specie dopo la “sferzata” di Renzi sul futuro dell’industria automobilistica italiana – conclude Vaccaro – non possono continuare a disinteressarsi. Lavoratori e sindacati hanno dato prova di assumersi le proprie responsabilità nel condividere percorso e strategie di concertazione per un futuro in cui FCA possa giocare un ruolo di rilievo tra i produttori mondiali di auto. Una visione che, solo immaginata, sbugiarda i tanti ‘gufi’”.

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