Intervento di Latronico sul federalismo fiscale
“Il federalismo fiscale è una strada per responsabilizzare i centri di spesa, affrontare il grande tema del debito pubblico che rappresenta un’ipoteca sul futuro del nostro Paese e delle nuove generazioni e da ultimo per risolvere le disuguaglianze territoriali che sono cresciute in questi anni nonostante l’incremento della spesa pubblica. Chi non coglie queste sfide continua a tapparsi gli occhi di fronte alla dura realtà di questi ultimi decenni dove all’incremento vertiginoso della spesa e del debito pubblico, che è passato dal 57% del PIL del 1980 al 121% del 1994, non è corrisposta una crescita equilibrata del Paese. In quei 14 anni è stata posta un’ipoteca sul futuro di cui oggi si pagano conseguenze serie cominciando con l’onere di oltre 80 miliardi di euro all’anno di interessi sul debito. Chi si assume l’onere del governo a tutti i livelli non può prescindere da questa pesante eredità che va governata se non si vogliono promettere illusioni e compromettere vere prospettive di crescita per il futuro”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico.
“La stabilità e la crescita sono due facce della stessa medaglia e l’una non può esistere senza l’altra.
Il Mezzogiorno e la Basilicata devono accettare la sfida del federalismo come sfida per un impiego efficiente ed efficace delle risorse e come una via per risolvere le disuguaglianze strutturali che il flusso di spesa di questi anni verso il Sud ha alimentato anziché ridurre.
La vicenda dell’uso delle risorse energetiche di cui la Basilicata dispone, a più di dieci anni dalla stipula del prima intesa per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, deve porre l’accento sugli impegni mancati per lo sviluppo produttivo ed infrastrutturale dell’intera regione.
In questo senso bisogna dar vita ad un negoziato con le compagnie petrolifere, il governo nazionale e quello regionale, perché il contributo dei lucani al fabbisogno energetico della nazione trovi una prospettiva strategica a cui legare lo sviluppo economico e sociale della Basilicata.
Questa è la sfida che non può non nutrire un nuovo patto di responsabilità regionale tra le forze in campo nell’ esclusivo interesse dei lucani, rinunciando a protagonismi solitari ed improduttivi”.