Dichiarazione stampa Romaniello: “Finanziaria poco innovativa e senza visione strategica?”
Una finanziaria ordinaria, figlia dei tempi di crisi che continua a caratterizzare l’economia italiana e quindi quella della Basilicata che purtroppo segna dati economici e sociali più negativi del Paese ma anche dello stesso mezzogiorno, area in cui si concentra la maggior parte della disoccupazione che in Basilicata ha raggiunto il 16,92 % e quella giovanile ben oltre il 42,4 % della media nazionale, a cui segue l’altro dato negativo sulle famiglie che vivono con un reddito sotto la soglia di povertà. Sono infatti il 33% le famiglie povere, ben l’8 % in più rispetto a 5 anni fa.
A questo dato negativo si aggiunge la perdita di posti di lavoro pari a 5000 nonché l’aumento consistente di ore di cassa integrazione solo nell’anno 2013 . Infatti gli occupati totali in Basilicata sono appena 180.000, un numero mai raggiunto nella nostra regione.
Dati che non potevano non avere effetti su produzione industriale, export e produttività che in questi ultimi anni sono in caduta libera, basti pensare al settore del mobile e dell’automotive.
Di fronte a questo quadro drammatico, che i sindacati ci ricordano quasi ogni giorno, c’era bisogno di una legge finanziaria più coraggiosa, con un’anima, una idea, una visione strategica. Un inizio di cambiamento vero.
Manca un filo conduttore innovativo per scelte e priorità strategiche.
Si confermano sul versante delle politiche sociali strumenti e risorse (fatto positivo ma non sufficiente) degli anni passati sui COPES, piani sociali di zona, nel mentre rimangono tutte le incertezze sul finanziamento degli ammortizzatori sociali (mobilità e CIG in deroga) su cui si sono impegnate risorse finalizzate a pagare solo i due mesi (novembre e dicembre) del 2013.
Insufficiente sono le risorse per la forestazione (37 milioni di euro rispetto al fabbisogno per garantire le 130 giornate concordate con le OO.SS. per cui sarà necessario in assestamento (mese di luglio) stanziare almeno altri 15 milioni per rispettare gli accordi sottoscritti per garantire un reddito dignitoso a circa 4000 famiglie.
Con questa finanziaria, purtroppo, i lucani continuano a pagare i deficit di società quali Acquedotto Lucano, Consorzi di bonifica, ex aziende sanitarie, ecc nel mentre non si riesce ad avviare a sperimentazione uno strumento universale di sostegno sia a chi perde il lavoro e sia chi non riesce a trovarlo qual’è il “reddito minimo” che la stessa direttiva Europea (numero 2039 dell’ottobre 2010 ) indica come strumento fondamentale nella lotta contro la povertà e la promozione di una società inclusiva.
Per noi non è una finanziaria coraggiosa e rispetto a questi temi ed emergenze abbiamo proposto emendamenti su eliminazione TICKET sui farmaci per le famiglie meno abbienti, aumentato IRPEF regionale per i redditi sopra i 50 mila euro rimodulato in tre fasce, l’incentivo strutturale per chi assume a tempo indeterminato , il taglio di sprechi e privilegi, istituzione sperimentale del reddito minimo, sblocco delle assunzioni in sanità per migliorare e garantire servizi efficienti e di qualità, a partire dall’abbattimento delle liste di attesa e l’aumento delle risorse per pagare gli ammortizzatori sociali ( la indennità ai lavoratori in mobilità, e CIG in deroga).
Pochi ma significativi emendamenti in favore di famiglie e lavoratori, consapevoli che bisogna fare i conti con la scarsità di risorse ma anche convinti che quelle disponibili vanno usate per garantire diritti, sostegno alla ripresa, qualità dei servizi a partire da quelli in campo sociale e sanitario.