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PD Massafra: “Saldo Tares: chi l’ha visto?”

Il Partito Democratico di Massafra ha condotto in questi mesi una battaglia in prima linea contro l’invio di migliaia di “cartelle pazze” da parte dell’Amministrazione comunale e dalla Soget a danno di tanti nostri concittadini, oltre che contro un aumento delle tasse ormai giunte a livelli insostenibili.
Nella conferenza stampa del 4 marzo, tenuta insieme alla Costituente di Centro, abbiamo denunciato la sconcertante molteplicità di errori, inesattezze e irregolarità contenuti negli avvisi di pagamento per accertamenti ICI/IMU, TARSU/TARES e TOSAP, invitando l’Amministrazione ad intervenire per far cessare quella che si configurava come un’iniziativa volta solo a “far cassa” il più possibile, più che ad attuare una giusta politica di recupero dell’evasione fiscale.
Di fronte all’indifferenza e al silenzio riscontrati da parte dell’Amministrazione, abbiamo inoltre organizzato uno “sportello amico” in cui è stata fornita gratuitamente assistenza a chi veniva a chiedere informazioni e suggerimenti in merito agli avvisi ricevuti.
Fra i molteplici dubbi di irregolarità che ci sono stati segnalati, vi erano casi in cui la notifica degli avvisi di accertamento era avvenuta tramite l’utilizzo di un servizio postale privato, in contrasto con gli orientamenti giurisprudenziali che denunciavano addirittura come inesistenti le notifiche delle cartelle esattoriali compiute senza ricorrere a Poste Italiane.
Oggi dalla giurisprudenza arriva l’ennesima conferma: avevamo ragione noi.
Infatti la Commissione Tributaria Provinciale di Benevento, con sentenza n. 382/2014, ha esteso con chiarezza l’orientamento sopra citato alla notifica di qualsiasi atto giudiziario (sia in materia civile, che amministrativa o penale) o tributario, comprendendosi in tale categoria gli avvisi di accertamento. La pronuncia dei giudici campani statuisce la notificazione di atti e di comunicazioni a carattere giudiziario o tributario di cui alla l. n.890/82, deve intendersi eseguita esclusivamente attraverso il servizio reso da Poste Italiane e non anche da parte di servizi di poste private. Gli atti di accertamento, se non notificati dal servizio pubblico (o comunque da società abilitata a svolgere un pubblico servizio), sono inesistenti (colpiti quindi da una sanzione ancora più grave della nullità), poiché la legge impone che, per la notificazione o la spedizione di un atto, nell’ambito di una procedura amministrativa o giudiziaria, debba essere utilizzato il fornitore del servizio postale universale. Né conta che il destinatario sia comunque venuto a conoscenza dell’atto.
Noi avevamo esortato l’Amministrazione e la Soget ad intervenire, anche tramite provvedimenti di autotutela, per fermare questa politica di vessazione arbitraria attuata sulla pelle dei cittadini. Ciò non è avvenuto, e anche questa nuova sentenza dimostra che a fare le spese del mancato accoglimento delle nostre richieste e osservazioni, come sempre, sono stati i massafresi.
Ma forse l’aspetto peggiore di questa vicenda è che le vessazioni che abbiamo denunciato rischiano di non essere finite, ma anzi potrebbero aver rappresentato solo il preludio di nuovi disagi.
Infatti è ormai noto che sta per abbattersi sui contribuenti massafresi la richiesta di un nuovo esborso, nella forma della richiesta di pagamento della quarta rata della TARES per l’anno 2013.
Il Partito Democratico ha denunciato ormai da tempo che i bollettini che giungeranno nelle nostre case conterranno, per molti di noi e in particolare per tanti commercianti, l’amara sorpresa di aumenti rilevantissimi rispetto agli importi dell’anno scorso. Aumenti che andranno a costituire per le tasche dei cittadini dei veri e propri salassi.
Ma come se l’aumento delle tasse non fosse sufficiente, quello che noi temiamo è inoltre che ai cittadini non venga concesso neanche il tempo sufficiente per pagare.
Infatti la scadenza per il pagamento della quarta rata della TARES, inizialmente spostata dal 31 dicembre 2013 al 31 marzo 2014 per effetto della decisione del Consiglio Comunale del 20 dicembre 2013, è stata successivamente oggetto di un nuovo rinvio al 30 aprile a causa di ritardi nel recapito degli avvisi, dovuti – si legge sul sito del Comune – a “ragioni tecniche legate all’allineamento e alla migrazione dei dati da TARSU a TARES”.
Ebbene, il 30 aprile è arrivato ma la maggioranza dei cittadini non ha ancora ricevuto alcun bollettino per il pagamento. La disorganizzazione appare ormai totale, e noi del Partito Democratico non vorremmo che improvvisamente i contribuenti si vedessero recapitare a casa bollettini di pagamento contenenti aumenti insostenibili, con in più l’imposizione di tempi strettissimi per adempiere. Perchè, in tal caso, si dovrebbe concludere che la vessazione è diventata la regola nel modo di amministrare la riscossione dei tributi nella nostra città. Una regola che non esiteremmo a denunciare come inaccettabile.
Marcello BARLETTA – Responsabile Politiche Comunitarie e Fiscalità

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