Dismesso l’Hotel Campus, immobile di proprietà dell’ateneo di Bari
Veniamo a conoscenza dell’ennesimo provvedimento del Consiglio di Amministrazione Uniba, figlio della politica di tagli con la quale si intende risanare il bilancio dell’Ateneo.
Si tratta della scelta di dismettere l’Hotel Campus, immobile, com’è noto, di proprietà dell’Università.
Appare chiara l’intenzione di non prorogare la locazione o di non definire un nuovo contratto con la ditta “Gestioni Sud srl”, con la quale è attualmente in corso un contratto di locazione 6 anni + 6 in scadenza il 2 settembre 2014.
La chiusura di questo spazio comporterà rilevanti conseguenze sulla vita dei numerosi studenti che fruiscono delle agevolazioni di ristorazione e di residenze offerti dall’Hotel, tramite convenzioni con l’Ateneo, rendendo lo stabile punto di aggregazione per la comunità accademica.
Il Rettore, trascurando un mercato immobiliare tutt’altro che dinamico, ha dichiarato che presto verrà reso pubblico il bando di messa in vendita dello stabile, giustificando tale intenzione con la mancata sostenibilità economica dello stesso, poichè il canone di locazione non garantisce la copertura dei costi.
Link Bari quotidianamente si propone di tutelare il carattere pubblico dell’ Ateneo e della sua gestione. La messa in vendita dell’Hotel Campus a soggetti privati risulta essere una scelta non ponderata con l’adeguata attenzione. Infatti, l’esperienza ci insegna che quando si esternalizza un servizio la tendenza è quella di una maggiorazione dei costi a fronte di una riduzione in termini qualitativi del medesimo.
Riteniamo opportuna e necessaria l’instaurazione di un dialogo fra Università, A.di.s.u. e Regione Puglia. Una possibile proposta potrebbe essere la riconversione di tale struttura per essere adibita ad alloggi e mense, visto che quelli attuali in città non sono sufficienti a ricoprire le domande e i bisogni in città, degli studenti idonei e dei borsisti. E’ questa la direzione verso la quale si auspica l’Amministrazione voglia muovere, abbandonando finalmente la concezione per la quale studenti e servizi rappresentano unicamente voci di bilancio e, più precisamente, capitoli di spesa. Il diritto allo studio non si esaurisce nel consentire l’accesso ai più alti gradi della formazione, ma si compone anche di tutto quel sistema di welfare teso a renderne effettivo l’esercizio, ancora oggi nel nostro Paese, e nella nostra regione, carente.
Concludendo, alla luce della nostra proposta, pur riconoscendo lo zelo con cui la CISL si sta prodigando nell’intento di impedire la dismissione dell’immobile, è lecito domandarsi quali siano i progetti che animano la mobilitazione, quindi quali siano le proposte in campo visto che ad oggi queste ci sembrano poco chiare
LINK Bari – sindacato studentesco universitario