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Il Comitato accusa Maglietta: “Si è rifiutato di ascoltare”

E’ finito male l’incontro di Martedì 10 giugno tra il Direttore Generale Dr. Maglietta e i rappresentanti del Comitato Difesa Ospedale di Tinchi. All’incontro ha partecipato anche il Dr. Pasquale Bellitti, non in qualità di medico, ma come rappresentante politico del territorio e il Dr. Pasquale Vena, responsabile dell’Ambulatorio Chirurgico. Il Dr. Bellitti, per rendere evidente che la sua presenza era politica, si era tolto il camice da dottore. Ma gli è stato impedito di parlare. Ha “osato” dire, questa volta in sintonia con il Comitato, che gli incontri sono troppi e inconcludenti perché il problema vero riguarda il funzionamento delle attività che la politica ha deciso si debbano fare a Tinchi. Ha cercato di dire con una metafora che se la sanità lucana è come la costruzione di una scarpa e se la politica ha deciso che a Tinchi si debbano fare i lacci per quella scarpa, noi pretendiamo che a Tinchi ci devono mettere in condizione di fare bene quei lacci. Non si può aspettare 6 mesi per avere un attrezzo e non si possono aspettare 3 anni per avere strumenti normalissimi e indispensabili per un ambulatorio chirurgico. La risposta è stata irritata, violenta e aggressiva da parte del Direttore Generale che è immediatamente fuggito via, inseguito da Bellitti, giustamente irato e offeso. I rappresentanti del Comitato cercavano di mettere in evidenza problemi già mille volte trattati, ma che non vedono ancora nessuna soluzione. Di dire che è da Ottobre 2013 che è stata adottata la delibera che istituisce l’Ambulatorio chirurgico per il Trattamento del Piede Diabetico, ma che tutto resta ancora solo sulla carta. Le funzioni dell’Ambulatorio non vengono ancora attivate e le attrezzature e gli strumenti richiesti non vengono forniti. Che sono passati più di 16 mesi dalla delibera per la manifestazione di interesse per la gestione della riabilitazione cardiopolmonare. E che a ogni incontro ci sentiamo ripetere che è quasi pronto il Bando e che le aziende che hanno risposto al bando saranno convocate “a giorni”. Che anche per il nuovo reparto di Dialisi a ogni incontro ci sentiamo ripetere che è quasi pronto il bando per il nuovo reparto!
Che nelle scale dell’Ospedale ci sono buchi aperti e calcinacci. Che i piccioni sono di casa e il loro guano è ovunque. Ci sono piccioni morti nelle tubature e il fetore si sente dappertutto. Non c’è alcun rispetto del protocollo e il degrado architettonico degli ambienti e dei locali dovrebbe davvero far correre il direttore sanitario, ma tutto tace e tutto continua come prima. C’è mancanza di organizzazione negli ambulatori, un utilizzo anarchico del personale infermieristico, l’assenza evidente di una figura di riferimento in direzione sanitaria. L’Ospedale è in uno stato di totale abbandono e disinteresse ed è diventato terra di nessuno. Ancora una volta, come negli altri incontri, il Direttore Generale si è mostrato irritato dalle domande sui mancati interventi dei Direttori per garantire il funzionamento delle attività ambulatoriali o per l’attivazione dei servizi relativi all’ambulatorio chirurgico per il trattamento del piede diabetico. I rappresentanti del Comitato volevano risposte su questo, ma il Direttore Generale voleva parlare del Terzo Piano precisando che ci sono le risorse per abbatterlo, ma che non ci sono le risorse per ricostruirlo e che i cittadini si devono rivolgere a Pittella. Ed è scappato scatenando la rabbia dei rappresentanti dei comitati in lotta a Tinchi. Rabbia amplificata dal rammarico di non essere riusciti ad impedire la fuga di Maglietta, rabbia per l’ennesima offesa al territorio, rabbia che si manifesterà nelle iniziative che saranno prese nei prossimi giorni.
Il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi

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