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Angelina Lo Dico, la maestra santa di Tinchi

La nobile figura e l’attività educativa e pastorale svolta da Angelina Lo Dico sono state al centro di un nuovo convegno di studi, promosso in occasione della Festa Patronale Madonna del Carmine di Tinchi dal comitato feste con il patrocinio del Comune di Pisticci e il contributo delle associazioni Ligustrum Leuc., Etnie e Archeoart. Questi eventi si propongono di ampliare la conoscenza di quella che da tutti e già chiamata e considerata una Santa e accelerare l’iter del processo di beatificazione. In tale ottica è ormai imminente anche il gemellaggio tra Marianopoli (Caltanissetta), citta natia di Angelina , e Pisticci, nelle cui borgate la maestra visse e operò per circa dieci anni a fianco dei contadini, poveri, analfabeti e ammalati, donando ad essi anche una chiesa e sacrificando la sua giovane esistenza. La Lo Dico non fu solo maestra ma anche l’amica di tutti, madre, infermiera e comare. La sua casa-scuola accoglieva sempre non solo bambini di una pluriclasse ma anche anziani e braccianti. E per ascoltare la S. Messa si recava spesso a piedi a Pisticci, dove visitava anche le case dei poveri e i carcerati, portando loro messaggi di carità e di speranza. Finche’, dopo dieci anni di permanenza, nel 1930, realizzato il suo grande sogno, quello di costruire una chiesa, fu costretta a fare ritorno in Sicilia, gravemente inferma. Era stata contagiata di tubercolosi da una bambina che aveva ospitato nella sua casa. La sua morte suscitò molta emozione nei due centri dove aveva operato. A Tinchi le e’ stato intestato l’ospedale. Nel recente incontro che si e svolto nella Chiesa Parrocchiale, presentato e moderato da Rosa Stella Pastore, la figura di Angelina Lo Dico si è arricchita di nuovi e interessanti particolari. Dopo il saluto del vicesindaco di Pisticci Domenico Albano, dell’assessore Antonio Sassone e del parroco padre Lorenzo Martucci, l’archeologo Antonio Affuso, direttore di Archeoart d Basilicata, ha svolto una interessante relazione su “Riti e Religiosità nel territorio di Tinchi”, mentre Giuseppe Coniglio ha illustrato gli “Aspetti Storici, Religiosi e Sociali, che presentava la borgata di Tinchi all’arrivo della Lo Dico. La figura e l’opera del “Giglio di Marianopoli” come Angelina è chiamata nel paese nativo, sono state analizzate con dovizia di particolari da Tiziana Silletti, presidente dell’Ass. Ligustrum, che anche in questa occasione ha manifestato tutto il suo grande “amore” per la maestra siciliana. Il convegno, che ha riscosso molti consensi di critica e partecipazione, si e’ chiuso con l’intervento di Maria Pina Della Speranza, presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Matera-Irsina, che ha trattato il tema “Educarsi ed Educare alla Santità”. Al termine dei lavori, il solerte presidente del Comitato Feste De Angelis ha consegnato al prof. Domenico Della Speranza il premio “Angelina Lo Dico. Tinchi. Il Bivio”, per aver concorso alla conoscenza e riscoperta della maestra. A corredo dell’iniziativa un interessante percorso fotografico su Angelina Lo Dico.
Giuseppe Coniglio

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