Il Tar della Puglia autorizza il poker nei locali pubblici
Il poker in versione Texas hold’em può giocarsi anche nei locali pubblici purché il costo della partecipazione non superi i 30 euro e le vincite non siano in denaro. Lo ha deciso la sezione di Lecce del Tar Puglia che ha accolto il ricorso dei gestori un circolo di Campomarino (Taranto), dopo che la questura di Taranto aveva negato l’autorizzazione a organizzare partite di poker texano.
I giudici hanno rilevato, in particolare, che “la normativa attualmente in vigore affida la disciplina all’emanazione di un regolamento governativo”
Il Tar scavalca ancora la legge nazionale che prevede la riserva allo Stato per la gestione del gioco pubblico? Stando alle prime indicazioni sembra di sì, ma non si conoscono ancora i contenuti esatti della pronuncia della sezione di Lecce del Tar pugliese.
In ogni caso il Tar Lazio era stato chiaro sui premi in natura: “Il gioco in questione rimane pur sempre un gioco per la partecipazione al quale è previsto l’obbligo dei partecipanti di versare una ‘posta di ingresso’ di 30 euro, mentre la circostanza, più volte sottolineata da parte ricorrente che non sia previsto un premio in denaro, non esclude la corresponsione di una ricompensa ‘di qualsiasi (diversa) natura’; il che conferma l’organizzazione di un gioco che presuppone la titolarità della concessione ministeriale rilasciata dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato”