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Visita a sorpresa del sindaco barese Decaro nelle officine Amtab

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha compiuto la notte scorsa una visita a sorpresa ai dipendenti della società di trasporto urbano Amtab per verificare le presenze al lavoro, dopo le numerose defezioni verificatesi la notte di Capodanno. Nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio, infatti, si erano verificate 109 assenze su 417 unità. Il ‘blitz’ della scorsa notte ha rasserenato il primo cittadino barese. Tutta la squadra prevista, cinque persone nelle officine, era al lavoro regolarmente. “La squadra di manutenzione è al lavoro, e non ci sono assenti”, ha annunciato Decaro, postando su Facebook una foto della rimessa.
Ma i commenti dei cittadini sono stati critici: “Le visite si fanno a sorpresa, troppo comodo adesso, anche a Roma i vigili sono tutti al lavoro”, è stato il commento di molti. Oppure opinioni del tipo “ciò che ci lascia perplessi è il constatare come una cosa che dovrebbe essere normale, ossia essere presenti a lavoro, desti tanta sorpresa, tanto da far notizia”.
E a i commenti dei comuni cittadini si sono aggiunti quelli dei diretti interessati, ovvero i dipendenti Amtab, che hanno risposto alle polemiche difendendo il proprio operato e ricordando le condizioni in cui sono costretti a lavorare: “La mattina usciamo con mezzi inadeguati per non lasciare gente come voi che deve raggiungere i posti di lavoro mettendo a rischio la nostra e vostra incolumità, e cose ne abbiamo in cambio? Niente, solo il resto”, scrive un autista. Un altro dipendente, invece, scrive: “Io sono l’elettrauto che stava di turno e stavo espletando 3 mansioni oltre a quella mia, per smaltire il rientro del servizio, dato che eravamo in 4 e gli autobus come ogni sera arrivavano fino all’uscita dell’azienda. Sono 13 anni che faccio i turni in qualsiasi condizione: sotto l’acqua, neve, caldo a 40 gradi, Ferragosto, tutte le domeniche e tutte le festività. Ma sono contento, sono sempre qua a risolvere i problemi per strada, amo il mio lavoro. La gente non sa e parla, ci giudica”

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