Crisi, Tancredi e Giordano (Ugl): ”Bollettino di guerra, situazione drammatica”
“La stretta creditizia non accenna ad allentarsi. Nel 2014 sono stati 34, su 143 istanze presentate, i fallimenti decretati dal Tribunale di Matera: nel 2013 erano stati 18. I settori maggiormente colpiti sono stati il commercio (14), l’artigianato (6), l’industria (4) e le costruzioni (3), poi il credito e i trasporti con due fallimenti ciascuno; l’agricoltura, l’edilizia e i servizi ognuno con un fallimento. A fronte di tali dati, l’Ugl Basilicata manda al governante della Regione, Marcello Pittella, un segnale forte e chiaro sulla crisi. I numeri che oggi si registrano nel nostro territorio regionale sono da bollettino di guerra: una situazione drammatica, di cui il sindacato Ugl lucano è consapevole per l’esperienza che fa’ ogni giorno nelle proprie sedi”.
Lo dichiarano i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano. “Si incontrano ogni giorno datori di lavoro/lavoratori in difficoltà, quelli che non sanno come pagare il mutuo della casa, quelli che hanno figli a carico e stanno perdendo un’impresa, un reddito indispensabile per la loro famiglia. Tira una brutta aria dalle nostre parti della Regione Basilicata. Non vogliamo fare falsi allarmismi – continuano Giordano e Tancredi -, ma con il rientro dalle festività, già vi sono segnali che parlano di imprese lucane che stanno pagando un prezzo pesante sulla crisi. Oggi abbiamo necessità di accesso facilitato al credito agevolato per le piccole imprese conditio da un accordo con le banche per anticipare ai lavoratori la cassa integrazione, un fondo delle Camere di commercio per sostenere misure alternative ai licenziamenti: monitoraggio periodico della situazione, più impegno sulla crisi che và dal mobile imbottito alla Ferrosud, dalla zona industriale del Senisese alla Val D’Agri, dalle aziende di Tito a quelle di Potenza. E’ necessario ed opportuno attivare, come più volte ribadito dall’Ugl, un tavolo di concertazione sulle infrastrutture come volano di nuova occupazione. Misure su cui aprire il confronto. L’immobilismo che politicamente stiamo assistendo – concludono Giordano e Tancredi – è la cosa peggiore”.