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Collegium Cocorum 2015 una delegazione lucana raggiunge il Campidoglio

Sotto gli occhi di Leonardo, Dante, Petrarca, Michelangelo e di tanti altri personaggi che hanno reso ricca e rinomata la cultura italiana, martedì 17 febbraio 2015 tredici cuochi lucani associati all’Unione Regionale sono stati insigniti del Collegium Cocorum, la più alta onorificenza rilasciata dall’Unione Italiana Cuochi agli chef che lavorano “da oltre venticinque anni nell’arte culinaria, onorando sempre ed ovunque la tradizione e il prestigio della millenaria cucina italiana” come spiega il Presidente Nazionale FIC, Paolo Caldana. In tutto sono stati circa duecento i premiati a Roma, chef italiani e stranieri che con passione e dedizione hanno reso la cucina italiana ricercata e riconoscibile in tutto il mondo “portare le insegne del Collegium Cocorum è motivo di vanto ed orgoglio” precisa Caldana “è un traguardo che ogni chef persegue nella sua carriera con ambizione e costanza”.
Ben 13 chef hanno rappresentato la Basilicata a Roma, insigniti con il collare del Collegium: Albano Luigi, Alianelli Giovanni, Bruno Giuseppe, Dandrea Angelo, De Carlo Rosanna, De Luca Maria, Iannuzzi Vito, Pepe Luciano, Ruggiero Salvatore, Scelzo Vincenzo, Telesca Gerardo, Valente Teresa, Votta Carmela.
“Essere qui e vedere i nostri ragazzi premiati è una gioia immensa” dichiara il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Lucani Rocco Pozzulo “rispetto a realtà come la Lombardia o la Campania, la nostra delegazione può sembrare meno fornita ma nella grande famiglia dell’Associazione Nazionale quello che conta non sono i numeri ma le capacità.
Durante la cerimonia è stato consegnato anche il Collare Amici dei Cuochi, il particolare riconoscimento che la Federazione Italiana Cuochi assegna a personalità della cultura, della comunicazione e delle istituzioni. La manifestazione si è tenuta in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca una delle stanze più prestigiose del complesso architettonico romano; utilizzata oggi per cerimonie pubbliche e conferenze stampa, la Protomoteca nasce come sala per la raccolta di busti di personaggi illustri. A volerla fu papa Pio VII che nei primi anni del XIX secolo decise di arricchire gli arredi del Campidoglio con i busti di italiani celebri: ecco allora Leonardo, Dante, Petrarca, Michelangelo e tanti altri che hanno lasciato una traccia in questa città, e che in questo modo ancora oggi partecipano alla vita di Roma e di tutta Italia, un po’ come gli chef della FIC che portano da sempre la cultura del ben mangiare italiano nel mondo.

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