‘Finale di Partita’ di S.Beckett
Compagnia Teatrale Tiberio Fiorilli di Bari , Onirica Teatro di Bari e Officina Dinamo Teatro di Roma presentano ‘Finale di partita’, di Samuel Beckett. Spettacolo semifinalista al Roma Fringe Festival edizione 2014
Venerdì 8 Maggio 2015 ore 21:00 – Teatro Verdi di Martina Franca
Posto unico 12 euro – info: 080-4805080; 328-7160463
con
Roberto Negri (Hamm) e Vito Latorre (Clov)
regia
Roberto Negri
scene e costumi
Rossella Ramunni – Davide Sciascia
Aiuto regia
Alice Mele
Assistente alla regia
Gabriella Altomare
organizzazione
Flavia Ferranti
Hamm e Clov sono due maschere archetipiche, due esseri catapultati nel nulla cosmico, nella solitudine di un mondo grigio e deserto (li avevamo già incontrati, erano Pozzo e Lucky di “Aspettando Godot”), immutabili nel conflitto servo/padrone, padre/figlio, martello/chiodo. Scelgono l’unica forma di salvezza: il gioco. E tra tutti, il più antico dei giochi: il teatro. Fingono di essere altrove e, ormai stanchi di attendere il Dio Godot, creano essi stessi i propri universi. Il potere evocativo delle parole supera i limiti della segregazione e dell’isolamento e poi dello spazio e del tempo. Consapevoli che per ogni partita “la fine è nel principio eppure si continua”, sondano le profondità dell’anima con curiosità di clown, per scoprire che vale la pena soltanto GIOCARE…
Bambini sempre, fino alla fine dei giochi.
“Non c’è niente di più comico dell’infelicità”.
Quest’ affermazione, sintesi del pensiero beckettiano sul teatro e sulla vita, ha nuovamente spinto i miei passi sulle tavole del palcoscenico. Assuefatto dalla grandiosità dell’opera e dell’autore, ho inseguito le sue orme come un servo fedele. Ho cercato di ricostruirne il percorso e intento a lucidare i suoi occhiali ho nuovamente compreso che ciò che a volte sfugge all’essere umano non è tanto la vita, ma quella struggente poesia di cui non può fare a meno per vivere.
Riflessioni sull’autore
Samuel Beckett propone nelle sue opere atmosfere che ci consentono sempre di riconoscere i tratti significativi dell’autore e le peculiarità del suo stile.
L’attesa, l’ineluttabilità, l’indefinitezza sono caratteri salienti dell’universo onirico di questo maestro. Che riesce sempre a toccare delle zone dell’animo umano così profonde da rendere incredibilmente attuale e viva la potenza emozionale dei suoi personaggi, a cavallo tra sogno e realtà, vita e morte, passione e depressione. Termini che ci riconducono alla quotidianità, ma allo stesso tempo aprono scorci di liberazione nella fantasia e nella pazzia creativa. L’essenzialità e la sintesi sono i parametri che abbiamo scelto per affrontare con il giusto spirito la sfida di trasmettere la gioia, la follia, la dolente ironia che attraversa le pagine di questo testo. Per riuscire insieme al pubblico a danzare sulle miserie della vita …
“Prima danzare, poi pensare. E’ questo l’ordine naturale delle cose” Samuel Beckett
Onirica Poetica Teatrale