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Colpisce una bimba con il manico della scopa. Sotto inchiesta un’insegnante salentina

Avrebbe colpito con un bastone (forse il manico di una scopa) una bimba della sua classe, che fu costretta a ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale di Casarano. Protagonista dell’episodio è una maestra di 66 anni, residente in un comune del Basso Salento, accusata di abuso dei mezzi di correzione e lesioni personali aggravate. Ipotesi di reato piuttosto pesanti. L’inchiesta per accertare eventuali responsabilità è stata aperta dal sostituto procuratore Stefania Mininni, che ha anche a disposizione l’informativa redatta negli ultimi tempi dai carabinieri sulla vicenda.
La presunta aggressione si sarebbe verificata nell’ottobre del 2013; stando a quanto emerso finora dalle indagini, la piccola – che all’epoca dei fatti aveva 10 anni – fu colpita con il manico di una scopa. Una volta tornata a casa, la bambina raccontò tutto alla madre, che non avrebbe ricevuto risposte né dall’insegnante in questione né dalla dirigente scolastica. Il giorno successivo le condizioni della piccola si aggravarono a tal punto che fu costretta a recarsi in ospedale perché lamentava dolori al torace, e le escoriazioni e i lividi che aveva sul corpo furono giudicati guaribili in dieci giorni.
La madre della bimba, poi, si sarebbe recata presso la scuola munita dei referti medici per parlare con la dirigente dell’istituto. Quest’ultima, però, avrebbe negato qualsiasi coinvolgimento dell’insegnante, ritenendo impossibile un avvenimento del genere nella sua scuola. Ma soprattutto che, se fosse esploso il ‘caso’, la preside avrebbe ‘consigliato’ alla donna di dire agli inquirenti che la figlia era caduta mentre giocava con un monopattino, e non, come realmente accaduto, che era stata vittima della violenza dell’insegnante.
Dalle indagini, inoltre, è emerso che il caso della piccola non è isolato, perché la maestra avrebbe più volte utilizzato il manico della scopa come ‘bacchetta’. Agli atti dell’inchiesta ci sarebbero anche alcune foto, acquisite dai carabinieri, che ritraggono le ferite della bambina.

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