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La “federazione” per far fronte ai tagli

Ha preso il via questa mattina a Matera il convegno che ha chiamato a raccolta le università di tre regioni, Puglia, Basilicata e Molise per studiare un piano che unisca le forze e riesca a fronteggiare i pesanti tagli subiti. Mettere insieme le forze per creare poli di eccellenza. È questa la parola d’ordine del convegno che ha unito il mondo delle universià, le istituzioni e la classe politica. Presenti l’università del salento, di Bari, di foggia, del Molise, della Basilicata e il politecnico del capoluogo pugliese. La volontà unanime è quella di riaffermare il valore del sistema universitario italiano, ricco proprio perchè diversificato e soprattutto dare una voce forte e sentita agli atenei del sud italia. Attraverso delle risorse dedicate al mezzogiorno, si chiede di incentivare chi migliora le condizioni di anno in anno. Applicazione di questo principio quanto avvenuto in lombardia, dove attraverso un accordo i programma sono stati stanziati 120milioni di euro, di cui 60 ministeriali. Una richiesta che la puglia continua a rinnovare da ben tre anni. Presente anche il ministro Fitto, che con il piano per il Sud ha dedicato delle voci precise alle università, chiedendo in cambio di fondi una serie di requisiti improntati sull’eccellenza. Altro fenomeno strettamente connesso al sistema universitario il pendolarismo di studenti che aumenta il precariato dei giovani laureati, infatti i dati parlano di un ritmo che si afferma su 18mila giovani che ogni anno lasciano il sud per studiare e rimanere poi in altre regioni d’italia dove il capitale umano è già presente. Tali talenti aumentano e rafforzano dunque una condizione già positiva di suo a discapito delle zone di provenienza.

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