Omicidio Sarah Scazzi, perizia sui telefoni cellulari di Cosima Serrano e Sabrina Misseri
Nuova udienza nel processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e buttata in un pozzo il 26 agosto del 2010. I tre consulenti nominati dal presidente del collegio giudicante hanno illustrato gli esiti della perizia sui dati della relazione tecnica dei Carabinieri del Ros di Lecce sulle celle telefoniche agganciate nel pomeriggio del 26 agosto 2010 dai cellulari di Sabrina Misseri e di sua madre Cosima Serrano. Non sono emerse incongruenze.
“Questa nuova perizia ha evidenziato dei nuovi spunti, interessanti soprattutto per la difesa”, è il commento congiunto di Franco Coppi e Franco De Jaco, avvocati di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri, condannate all’ergastolo in primo grado. “E’ una perizia di cui siamo, tutto sommato, abbastanza soddisfatti”, ha detto Coppi.
Secondo l’avvocato De Jaco, “la consulenza fa chiarezza su tre poste assolutamente importanti. I periti confermano che si tratta di un atto irripetibile, non individuano l’esatta posizione del telefono di Cosima, sostenendo che poteva essere su o poteva essere giù, e sostengono che alle 14.42 il telefonino di Sarah Scazzi cessa di funzionare in garage. Quindi, sostanzialmente i tempi sono compatibili con quelli indicati da Misseri e non certo dalla Procura. Più di questo?. I consulenti tecnici si sono pure sforzati di non colpire, come avrebbero dovuto, la perizia dei Ros e ne prendiamo atto. Sapevamo benissimo che nessuno si sarebbe premurato di sbugiardare a 360 gradi la perizia dei Ros: questi ctu quanto meno si sono mantenuti su un limite di obiettività che possiamo accettare”.
Per l’avvocato Nicodemo Gentile, difensore di parte civile per la famiglia Scazzi, “si tratta di un accertamento di valore complementare nella ricostruzione dei fatti che, a nostro avviso, non sposta nulla. Non è attraverso questo risultato che passa l’assoluzione di Sabrina o di Cosima”