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Sospensione e minacce al ‘Salvemini’ di Bari. Organo di garanzia dichiara tutto illegittimo

Dopo mesi di vertenze l’Organo di Garanzia Regionale pugliese ha dichiarato illegittima la sanzione emessa dal Liceo Salvemini di Bari ai danni del Rappresentante d’Istituto Nicolò Ceci a seguito dell’occupazione studentesca di dicembre. Gli atti di repressione adottati dal Dirigente scolastico e dal Consiglio di Classe, dalla sospensione di 8 giorni, alla denuncia e ai continui tentativi di isolamento e di terrore psicologico nei confronti di tutta la comunità studentesca oggi vengono finalmente messi in dubbio.
“Il tempo della repressione e degli abusi di potere da parte della Dirigente Scolastica è, con la dichiarazione dell’Organo di Garanzia Regionale, finalmente finito.” – dichiara Nicolò Ceci coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Puglia – “Il problema non è solo la sospensione in sè quanto il clima che la Dirigente ha prodotto in quella scuola ben prima del tentativo di occupazione, volto a disintegrare qualsiasi processo di partecipazione e di iniziativa studentesca arrivando addirittura ad urlare tramite altoparlati della scuola “ora inizia il regime” spaventando e stigmatizzando chi metteva in discussione le sue idee come “fondamentalista islamico”. Con la nota dell’Organo di Garanzia non solo si è fatta giustizia, impedendo di arreccare alla mia carriera scolastica un danno irreparabile, ma si è costituito un precedente importante a favore di tutti coloro che hanno subito provvedimenti ingiusti e illegittimi.”
“Questa è la vittoria di migliaia di studenti che quest’anno hanno portato avanti le loro lotte e a quelli che hanno subito atti di repressione: tali atteggiamenti non devono e non possono vincere sui diritti e sul protagonismo studentesco.” – conclude Danilo Lampis coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “E’ proprio grazie alle conquiste storiche dell’Unione degli Studenti, come quella dello statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti, che si è ottenuto questo risultato. Questo è il simbolo della resistenza che già sta iniziando contro la Buona Scuola, una riforma autoritaria e antidemocratica che ci stanno imponendo. Da settembre la lotta continua, più forte di prima”.

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