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Il comune di Bari avvia una serie di procedure per i migranti ‘vulnerabili’ e più bisognosi di aiuto

L’assessorato al Welfare del Comune di Bari ha avviato le procedure per la realizzazione di un’attività innovativa rivolta a persone migranti che vivono in situazioni di forte precarietà socio-abitativa e lavorativa. Gli interventi previsti si rivolgono in particolare a donne, famiglie, richiedenti titolari di protezione internazionale, persone con disagio psico-fisico e vittime di tratta; il progetto mira ad affiancarsi e ad ampliare i servizi comunali di emergenza sociale a disposizione dei cittadini e già attivi sul territorio attraverso il P.I.S . (Pronto intervento sociale) e la rete dei servizi socio-sanitari pubblici.
Le attività, che avranno una durata di 6 mesi, si svolgeranno secondo due azioni principali: la creazione di un’unità di strada mobile, composta da un’equipe multidisciplinare di educatori, mediatori culturali e linguistici, operatori legali e assistenti sociali, e l’istituzione di uno sportello di orientamento legale e socio-sanitario per migranti, che dovrà essere aperto al pubblico per almeno 20 ore settimanali.
Previste iniziative, stabili ed itineranti, per monitorare i bisogni sociali e socio-sanitari dei migranti, il sostegno e l’orientamento, la definizione di progetti individualizzati di inclusione per le situazioni di maggior fragilità, la mediazione linguistica e culturale. L’obiettivo è quello di monitorare le loro condizioni, tutelare i nuclei familiari e le donne, informare, ascoltare e accompagnare i migranti durante l’accesso ai servizi, fornendo loro gli strumenti basilari per accedere al mondo del lavoro e alla rete socio-sanitaria, così come accade per tutti gli altri cittadini.
“Attraverso queste attività intendiamo intervenire laddove vi sono situazioni di particolare emergenza sociale, per verificare le condizioni dei migranti che vivono nella precarietà, specialmente le donne e i bambini, e orientarli nella fruizione dei servizi pubblici e privati. – ha commentato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – Abbiamo cercato una modalità che possa integrare gli interventi a sportello con quelli su strada, proprio per prevenire fenomeni di sfruttamento e di illegalità e per individuare, nei diversi luoghi di aggregazione, casi e bisogni che richiedano un supporto più rapido”.

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