Venosa, una città in balia delle onde
Il Ministero per i Beni culturali ha approvato un investimento per oltre 500 mila euro per il patrimonio culturale della Basilicata. Si tratta di soldi destinati a ben 16 interventi di manutenzione, di restauro, di messa in sicurezza e valorizzazione di aree archeologiche, musei, monumenti ed opere d’arte.
La notizia è ripresa dai principali quotidiani locali con grande risalto, come è giusto che sia.
Tra gli interventi segnalati dal Ministero vi sono quelli che riguardano, nella provincia di Potenza, l’area archeologica di Potenza, la sede della soprintendenza Archeologica della Basilicata, il Castello di Melfi, la sede della Soprintendenza a Maratea, il Castello di Lagopesole ed Avigliano, la Chiesa Santa Annunziata a Castelluccio Inferiore, la Chiesa Madre e il Castello a Savoia di Lucania, la Chiesa di Santa Lucia ad Avigliano e la Biblioteca nazionale di Potenza.
Nell’elenco, naturalmente, non figura assolutamente Venosa. Un caso, una svista, un errore.
Beh. Sicuramente un errore, un grossissimo errore frutto della mancanza di politiche culturali serie da parte degli amministratori locali e da parte di chi si è preoccupato di candidare i vari siti per i finanziamenti da parte del Ministero.
Una mancanza inaccettabile se si considera la situazione in cui versa il patrimonio storico, artistico e culturale della città oraziana.
Nel mese di maggio dello scorso anno, in campagna elettorale, qualcuno dai palchi si era appellato ai cittadini chiedendo il voto perché solo in questa maniera, con un voto dato al PD locale, sarebbero arrivate risorse per la città. Dopo un anno e 3 mesi di risorse non ne sono arrivate.
Sinceramente non ci resta che piangere per lo stato in cui versa la nostra amata città e per la incapacità dell’amministrazione comunale di agire per risollevare le sorti di questa.
Basta guardare la gestione dilettantistica del problema del Parco Archeologico e l’organizzazione degli eventi della famosa “Estate venosina”. Una improvvisazione, un disorganizzazione, una mancanza di coordinamento tra assessorati, associazioni, società civile ed istituzioni che è spaventosa.
Un’arroganza infinita da parte di chi amministra, che incapace di ammettere i propri evidenti limiti, non fa altro che perseverare in errori grossolani che non fanno altro che danneggiare la nostra città.
Altro che rilancio turistico di Venosa, altro che città della cultura, altro che Matera 2019, se continuiamo di questo passo Venosa rischia la chiusura totale, la paralisi, l’isolamento.
Naturalmente, ci auguriamo che ciò non avvenga, ci auguriamo che le cose cambino e siamo disponibili, come sempre, a collaborare per il bene della città. Le nostre proposte sono sul tavolo, abbiamo lanciato numerosi input agli amministratori locali, sino ad oggi sono stati ignorati, speriamo che qualcuno a Palazzo Calvini rinsavisca.
Movimento 5 Stelle Venosa