Due fermi per la morte dell’agente immobiliare a Bari
Due fermi sono stati eseguiti nella notte di ieri per l’omicidio di Giuseppe Sciannimanico,il 28enne agente immobiliare ucciso a Japigia in un agguato il 26 ottobre. Si tratta del presunto mandante del delitto, un agente immobiliare collega della vittima, e del presunto sicario, assoldato per uccidere. Gli interrogatori, cominciati in Questura ieri mattina davanti agli agenti della Squadra Mobile e al pm Francesco Bretone, si sono conclusi a notte fonda con i due fermi per omicidio volontario aggravato.
Gli investigatori, da qualche giorno, erano convinti di aver imboccato la strada giusta nelle indagini; nel pomeriggio di ieri, infatti, hanno ispezionato l’auto degli indagati e le loro abitazioni; le indagini sul delitto avrebbero avuto una svolta dopo l’esito dei primi accertamenti tecnici, così come sono stati importanti i riscontri di alcune telecamere di sorveglianza dislocate nei pressi del luogo dell’agguato.
L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sul mondo del lavoro di Sciannimanico, con il movente da ricercare in un torto oppure in un affare sfumato. In questi giorni sono stati sentiti amici, famigliari e colleghi di Sciannimanico, alla ricerca di indizi che potessero fornire elementi utili a ricostruire le circostanze in cui è stato commesso l’omicidio. Quello che è certo è che Sciannimanico, lunedì 26 ottobre, alle 18.30, si è recato in una strada periferica del quartiere Japigia di Bari per un appuntamento di lavoro con un persona che aveva fornito un nome falso. Una volta sul posto è stato colpito con due proiettili alla testa e ad una spalla ed è morto dopo poche ore nel Policlinico di Bari.