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Gallipoli, firmata oggi intesa per la legalità

È stata firmata oggi a Gallipoli, nel corso di un evento pubblico nel Castello angioino, una pre-intesa per il rafforzamento dei principi di legalità nello svolgimento delle attività economiche, e per la sottoscrizione di un Accordo integrato per la Sicurezza e per lo sviluppo del territorio di Gallipoli. I dettagli del protocollo (che si invia in allegato) sono stati illustrati da Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Claudio Palomba, prefetto di Lecce, Guido Aprea, commissario prefettizio Città di Gallipoli, Antonio Gabellone presidente della Provincia, Alfredo Prete, presidente della Camera di Commercio di Lecce. Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il procuratore capo di Lecce Cataldo Motta.
Il presidente Emiliano, nel ringraziare le autorità per questa iniziativa, realizzata con evidente passione e partecipazione, ha dichiarato: “La legalità non è un ambito che riguarda solo la magistratura e le forze dell’ordine: è un impegno di tutta la nostra comunità, della Regione Puglia e dei Sindaci. C’è un aspetto non repressivo e non preventivo nell’esercizio della legalità, che passa attraverso l’attività amministrativa e la collaborazione istituzionale. Lo scambio di informazioni tra chi è sul territorio e gestisce funzioni non certo di polizia, unito all’analisi degli specialisti, può migliorare la capacità d’intervento prima che i problemi diventino ingestibili.
Il punto fondamentale della repressione del crimine, in generale, è non farlo arrivare al punto che esso sia più organizzato del sistema della legalità. Quando questo processo virtuoso non avviene, il recupero poi è molto complicato e anche costoso, sia in termini di risorse economiche sia, in qualche caso, dei danni alle vittime dei reati” .
“A Gallipoli – ha proseguito Emiliano – c’è un desiderio di legalità forte, una sensibilità della comunità che ha preteso questo lavoro, che abbiamo realizzato con l’aiuto preziosissimo della Prefettura e della Magistratura. E colgo l’occasione per ringraziare funzionari dello Stato, mi riferisco soprattutto al Prefetto, che hanno avuto la capacità di trasformare la pretesa di collaborazione dei cittadini in un progetto realizzabile e sostenibile. Non basta pretendere che il cittadino collabori, bisogna organizzare la sua collaborazione, sostenerlo mentre lui si fida delle istituzioni, altrimenti si rischia di perderlo la volta successiva.
Bisogna fare in modo che il cittadino, permanentemente, rimanga legato alle sue istituzioni e le sostenga quando queste producono fatti di giustizia. Legalità cosa significa? Significa anche riconoscere la bravura e il merito. Spesso l’illegalità serve agli incapaci per ottenere i risultati che dovrebbero avere solo i meritevoli. Noi non possiamo più permetterlo. Oggi viviamo in una competizione globale, anche in materia turistica, che non consente più questi giochini. Chi viene qui, da ogni parte del mondo, deve trovare il meglio. Questa è la strada per far crescere tutta la comunità”. In conclusione ha spiegato che: “Se riusciremo a Gallipoli a costruire e praticare questi messaggi positivi, potremo esportare questo metodo made in Salento anche in altre province pugliesi creando nuove sinergie”.
A margine dell’evento Emiliano ha risposto ai giornalisti con riferimento agli ultimi fatti di cronaca avvenuti nel foggiano, facendo un’analisi di lungo periodo: “Negli ultimi trent’anni la criminalità foggiana, pur colpita più volte da numerose investigazioni, non è stata destrutturata allo stesso modo di quanto accaduto in altre aree della Puglia. Rimane dunque molto forte una presenza criminale nella provincia di Foggia. Fortunatamente da qualche anno a questa parte la procura di Foggia, in coordinamento con la direzione distrettuale antimafia di Bari, guidate rispettivamente dal dottor Leonardo Leone De Castris e dal dottor Giuseppe Volpe, hanno avviato un capillare lavoro di analisi criminale di quell’area e stanno conseguendo risultati molto importanti, che ci consentiranno di recuperare il tempo perduto. Tra alti e bassi possiamo dire in generale che siamo su un basso, cioè non c’è un picco della criminalità in Puglia, in questo momento. Però non è che il basso significa che non esistono problemi”.

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