BasilicataCronaca

Pozzo 001 di Policoro incendiato nel 1991, Mediterraneo No Triv chiede una tavola rotonda pubblica e la giornata della trasparenza

Il giorno 13 ottobre del 1991 durante la fase di perforazione del Pozzo 001 in Policoro si verificava un incidente.
Il pozzo iniziava a scaricare fango dall’interno delle aste in progressione sempre più violenta tanto da rendere vani i tentativi delle squadre di sonda di avvitare la testa di sicurezza sulle aste.
L’eruzione di fango raggiungeva così diversi metri di altezza senza nessuna possibilità di controllo. All’eruzione di fango dalle aste seguiva con un boato l’eruzione di gas che si incendiava immediatamente. Il calore sviluppato dalla notevole fiamma non permetteva l’avvicinamento se non ai limiti della postazione.
Sono questi i dati che emergono da un documento redatto da una società petrolifera in merito all’incidente del Pozzo di gas a Policoro e come prodotti dall’Archivio Associazione Radicali Lucani anche in merito ad un altro documento che evidenzia, in un terreno distante circa 130mt dal Pozzo 001,il verificarsi del fenomeno del ribollimento in un pozzo di acqua.
La società petrolifera, disposti i controlli del caso, accertava così l’infiltrazione di gas metano nel pozzo di acqua.
L’Associazione Cova Contro ha disposto analisi nel territorio in cui insiste il pozzo 001 e ha riscontrato contaminazione da manganese, zinco e boro (fonte http://basilicata.basilicata24.it/cronaca/contaminazione-manganese-pozzo-policoro-19024.php) .
Sono passati moltissimi anni dall’incendio del Pozzo 001 e l’amministrazione comunale di Policoro deve attivarsi con sollecitudine perché non è più possibile rinviare oltre analisi e monitoraggi ambientali al fine di garantire la salute e la sicurezza dei cittadini.
Sulla questione delle analisi nella zona in cui insiste il pozzo 001 a Policoro Mediterraneo no triv chiede una tavola rotonda pubblica e la definizione della giornata della trasparenza ai sensi dell’art. 10 del Dlgs 33/2013.
Il monitoraggio ambientale, le analisi e la tutela della salute dei cittadini si realizza anche con la trasparenza dei dati e delle informazioni in materia ambientale.
Mediterraneo no triv

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *