Cittadini di Taranto presentano ricorso a Strasburgo per gli effetti nocivi dell’Ilva
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accettato la domanda di trattazione prioritaria del ricorso collettivo presentato da un gruppo di residenti di Taranto per denunciare la violazione, dallo Stato italiano, degli obblighi di protezione della vita e della salute in relazione all’inquinamento prodotto dall’Ilva. Lo comunica l’avvocato Andrea Saccucci, che difende i ricorrenti insieme ai colleghi Guerino Fares e Roberta Greco. Tra le doglianze sollevate figurano la violazione del diritto alla vita e all’integrità psico-fisica, in quanto le autorità nazionali e locali hanno omesso di predisporre un quadro normativo ed amministrativo idoneo a prevenire e ridurre gli effetti gravemente pregiudizievoli derivanti dal grave e persistente inquinamento prodotto dal complesso dell’Ilva. Contestata anche la violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare, anche in conseguenza dei ripetuti decreti “salva Ilva” con cui il Governo ha mantenuto in funzione l’impianto sotto la propria gestione