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Pittella ad inaugurazione anno giudiziario Corte Conti Potenza

Il governatore lucano, Marcello Pittella, è intervenuto questa mattina a Potenza alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2016 della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la regione Basilicata. Dopo aver salutato il presidente della sezione, Vincenzo Pergola, aver ringraziato il procuratore uscente Michele Oricchio ed aver accolto con un augurio di buon lavoro il nuovo Procuratore regionale, Luigi Cirillo, il presidente della Regione ha iniziato il discorso ricordando “l’importanza dell’interlocuzione tra istituzione e Corte dei Conti, che ha reso possibili virtuosismi per la pubblica amministrazione in un tempo complesso e difficile”. “A distanza di un anno – ha proseguito Pittella – ci presentiamo a questo importante appuntamento avendo fatto, e spesso riuscendoci, i “compiti a casa”. Abbiamo svolto questi compiti nel tempo delle grandi riforme di sistema, che viaggiano con una rapidità particolarmente accentuata. Mi riferisco, ad esempio, alla riforma Madia, sicuramente significativa, sostanziale e importantissima. Abbiamo bisogno – ha detto ancora il governatore – di un colpo di reni in avanti, di provare a capire che è un tempo diverso, in cui non solo si applicano le norme, ma si cambia l’approccio della politica al bisogno, ed in cui si deve puntare alle riforme anche se si rischia di perdere consenso”. Il presidente Pittella dopo aver evidenziato alcuni “virtuosismi ottenuti, anche nell’ambito degli indici di sviluppo, con la diminuzione della disoccupazione e la crescita delle presenze turistiche grazie anche a Matera 2019” ha annunciato che “la Regione continuerà sulla strada delle riforme, a partire da quella sul sistema su forestazione, che oggi non regge più, fino a quella sul sistema sanitario. In due anni – ha sottolineato – abbiamo risparmiato 60 milioni di euro in spending review. Abbiamo molto da lavorare, ma dobbiamo continuare con diligenza, provando ad interpretare questo nuovo corso contro gli scettici, contro i disfattisti, contro una facile comunicazione che non sempre premia il buon lavoro. In tutto ciò – ha concluso – ringraziamo la Corte dei Conti: un pezzo di Stato che va a rappresentare l’equità nella nostra società”.

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