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Ilva, il padre di Francesco Zaccaria scrive lettera a Mattarella

“Il luogo di lavoro non è un territorio ostile dove nulla è prevedibile, c’è tutto il tempo per prevenire, investire sulla sicurezza”. E’ quanto scrive Amedeo Zaccaria, padre di Francesco, operaio dell’Ilva morto il 28 novembre 2012 dopo essere rimasto intrappolato nella cabina guida di una gru precipitata in mare al passaggio di un tornado, in una lettera consegnata ieri al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e di cui ha dato notizia oggi.
Zaccaria ha ricevuto ieri una medaglia al merito del lavoro alla memoria del figlio. “Se sta leggendo queste righe è perché ho trovato il coraggio di consegnarle questa missiva immaginando lei, come un padre in pantofole attorniato dai propri figli e non come una importante figura istituzionale. Sono consapevole che è un privilegio ricevere questa onorificenza in memoria di mio figlio e la ringrazio dal profondo del cuore”, ha detto il signor Zaccaria, per il quale “se la trave di fine corsa fosse stata come da progetto, la cabina non sarebbe precipitata a mare”.

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