‘Giù al Sud’, il nuovo album dei Terraròss
Dal 10 giugno il quarto lavoro discografico dei Terraròss, “Giù al Sud”, sarà in vendita su iTunes, nota applicazione sviluppata dall’azienda statunitense Apple Inc. L’album, edito da Stranamente Music, contiene inediti e cover che rendono omaggio alla tradizione musicale meridionale e alle bellezze del Sud, ricco di tradizioni, colori e musica, il cui filo conduttore è un “chep canèl”, ovvero la festa di fine lavoro in cui ci si riuniva, si cantava e si raccontavano storie, nel quale partecipano una serie di amici provenienti dal meridione che si ritrovano in un’ipotetica Milano.
“Il primo brano – spiega il cantante Dominique Antonacci – si intitola come l’album ‘Giù al Sud’. È l’incontro immaginario di gente meridionale che si incontra al Nord. Dal parlare, vengono fuori le canzoni del cd, ovvero situazioni diverse, varie storie. Ogni brano tratta qualcosa. In questo chep canèl ognuno porta da mangiare, prodotti tipici del Sud, come il pane d’Altamura, le arance di Palagiano, la focaccia di Mottola, le mandorle di Toritto e altro ancora”.
Questo lavoro, ricco di riferimenti musicali, omaggi, innovazione e tradizioni, è composto da brani e intermezzi, ovvero dialoghi che anticipano le canzoni. Queste, 14 in totale, sono principalmente tarantelle, tamburiate e pizziche, ma non mancano influenze blues, world ed elettroniche.
“Il secondo brano del cd è ‘Apulia’, un inno alla nostra regione, un quadro dal punto di vista paesaggistico e storico. Segue ‘Tammurriata li Pallucci’, una tammurriata, un po’ più asettica rispetto al resto dell’album, ma riarrangiata in stile Terraròss. Invece riprendendo il lavoro di un prete di Palagianello che girava i matrimoni decantando canzoni e storie antiche abbiamo inserito ‘Quanda bicchier’ una dei brani di punta del parroco”.
Nell’album, in cui sono trattate tematiche come la violenza sulle donne e l’inquinamento, oltre a musiche immancabili proposte con il classico e coinvolgente stile Terraròss, ci sono due omaggi a due grande artisti che hanno contributo allo sviluppo della musica italiana.
“Il primo omaggio è al grande maestro Carosnone, il numero uno secondo me, con ‘O saracin’. Segue ‘Bella me’ e poi c’è il secondo tributo, questa volta a Domenico Modugno con “Tambureddu” una pizzica poco nota ai più. L’album prosegue con ‘L’emigrante’, la storia di un uomo che va a lavorare in Belgio, però riguarda tutti coloro che sono costretti a spostarsi dalla propria terra. I toni si alzano con ‘È bella la signora’, un brano che parla di una bella donna, con uno spazio dedicato alla canzone neomelodica napoletana e ‘I.L.V.A. (Istituzione Legale vergogna Ambientale)’. Con ‘Tarantè invece affrontiamo il tema della violenza sulle donne; Flon” è un brano rivolto ai teen agers; ‘Kalinifta’ è un brano che noi proponiamo da tempo nei nostri live, è un brano in grico e infine dopo tutto questo contaminare, questo proporre musica con suoni diversi e moderni, ritorniamo alle tradizione con “Tarantella a balle” una tarantella dalla semplicità disarmante, fatta con la fisarmonica e la lira uno degli strumenti più antichi d’Italia”.
Info: www.terraross.it