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Castelluccio contrario alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

“Mentre si rafforza il ruolo del Corpo forestale dello Stato in Basilicata, come testimonia la recente firma della convenzione tra il dipartimento politiche agricole della Regione, il Parco Nazionale dell’Appennino lucano e il Cfs per l’utilizzo di un elicottero in attività di lotta agli incendi boschivi, monitoraggio ambientale e protezione civile, c’è chi a Roma continua a lavorare per la soppressione del Corpo”. E’ la denuncia fatta dal Vice presidente del Consiglio regionale, Paolo Castelluccio, il quale esprime “convinta e piena adesione” all’iniziativa dell’Ugl Basilicata di domani a Potenza, con il presidio in piazza contro la soppressione e l’accorpamento del Cfs.
“Si pensi – afferma Castelluccio – solo alle funzioni che il Corpo può svolgere in materia di monitoraggio ambientale; ricerca immissioni inquinanti nelle acque interne; monitoraggio delle stato di salute dei boschi; controllo seminativi per eventuali irrigazioni inquinanti; monitoraggio delle aste fluviali. Tutti fattori, questi, che vedono da tempo riaccesa l’attenzione della Regione anche a seguito delle vicende sullo smaltimento dei rifiuti speciali e che pertanto necessitano di mezzi e strumenti adeguati e di uomini di comprovata esperienza e professionalità come quelli del Cfs”.
“Il Corpo forestale dello Stato – continua – rappresenta una delle attuali 5 forze di polizia del nostro Paese, ad ordinamento civile, con funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Nato nel 1822, è specializzato nella difesa del patrimonio agro-forestale, nella tutela dell’ambiente e del paesaggio e nel controllo sulla sicurezza della filiera agroalimentare. Concorre all’espletamento di servizi d’ordine, nonché al controllo del territorio, con particolare attenzione alle aree rurali e montane; il Corpo svolge inoltre compiti di polizia venatoria, per reprimere il bracconaggio e di controllo sulla pesca nelle acque interne. Garantisce l’applicazione della convenzione di Washington che regolamenta il commercio internazionale delle specie di fauna e di flora minacciate di estinzione e opera per la prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Dunque, un controsenso mentre pensiamo a rafforzare l’Arpab e a dotare il personale di delega di Polizia Giudiziaria”.

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