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Eni, per Vaccaro (Uil) bisogna aumentare l’attività di ricerca in Basilicata

“L’impegno dell’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, intervenuto a Monopoli al convegno ‘Università e sviluppo sostenibile, alcune sollecitazioni per un Paese che guarda al futuro’, ad investire di più in ricerca ed innovazione tecnologica con il contributo dell’Università, è musica per le nostre orecchie”.  E’ il commento del segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro, che aggiunge: “La contemporaneità dell’intervento di Descalzi con i dati del ‘Rapporto della Fondazione Migrantes’, che confermano la ripresa della fuga dei giovani, specie laureati, ricercatori senza alcuna possibilità di fare ricerca in Italia, ridà centralità al ruolo che deve svolgere l’Eni non solo in tanti Paesi del Mondo dove si estraggono petrolio e gas ma anche da noi. In Val d’Agri e nel Sauro, coinvolgendo la Total – evidenzia il segretario della Uil – ci sono tutte le condizioni perché ai 250-300 ricercatori fissi e in attività con l’Eni e consociate se ne aggiungano a breve-medio termine almeno alcune decine di ricercatori lucani. Inoltre – dice Vaccaro – si sono perse le tracce del progetto di ricerca e di sviluppo industriale sulla ‘chimica verde’ in Basilicata, un progetto che prevede il coinvolgimento di strutture di ricerca della Regione, dell’Enea di Trisaia e dell’Università di Basilicata. Un’iniziativa che attraverso la realizzazione di un impianto di estrazione della gomma, un impianto di valorizzazione della biomassa risultante dal processo di estrazione, ha un contributo diretto anche nell’occupazione della filiera agricola con circa 5000/6000 ettari di nuova coltivazione e quindi diverse migliaia di giornate di lavoro”.

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