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La lenta disconnessione di Terna

Sono trascorsi quattro lunghi anni da quando Terna – società concessionaria per la manutenzione e la gestione della rete elettrica di Alta Tensione – preannunciava la sua ritirata dalla città capoluogo di Basilicata – sede di storico presidio operativo ed istituzionale nella nostra regione – sfoltendola pian piano di risorse, di mezzi e di uomini, quest’ultimi adeguatamente formati al presidio di ogni ordinaria attività, finanche quella che sempre più spesso, in questi ultimi tempi, viene svolta in condizioni di assoluta emergenza.
Una lenta e strisciante ritirata che si compie, oggi, con quest’ultimo atto dell’annunciata chiusura definitiva della sede di Potenza comunicata dalla Società della rete elettrica di Alta Tensione nel corso dell’incontro tenutosi mercoledì 12 ottobre scorso con le OO.SS. di categoria degli Elettrici di CGIL CISL e UIL.
Un’operazione perpetuata a danno della comunità di Basilicata che attende, adesso, di comprendere come potranno davvero conciliarsi i proclami di sviluppo e di decollo declamati dalle forze politiche ed istituzionali, con le continue spoliazioni di quelle sparute “entità” di servizio pubblico utili ad evitare il tracollo e la definitiva estinzione della Basilicata è quanto hanno dichiarato i segretari di categoria Michele Palma, Rocco Padula e Giuseppe Martino.
“A nulla sono valsi, fin qui, i nostri reiterati appelli – rivolti a TERNA – a voler riconsiderare l’assetto organizzativo da essa immaginato e ritagliato per la Basilicata – affermano i segretari delle sigle sindacali di settore – tenendo peraltro in conto che, in questi ultimi anni trascorsi, consistenti impianti sono nel frattempo rientrati nel perimetro di gestione e di esercizio della stessa società (v. acquisizione Linee/Stazioni Ferrovie dello Stato).
Impianti ed Assetts che vanno ad aggiungersi a quelli nel frattempo avviati a costruzione e ad esercizio dalla stessa società della rete elettrica primaria e, non ultimi, agli ingenti investimenti (pari a circa 50 milioni di euro) che, vogliamo sperare – affermano ancora i segretari di categoria – TERNA riuscirà ad inaugurare grazie alle cospicue risorse che, in questi giorni, la società sta per assicurarsi in bottino attraverso specifici co-finanziamenti che la Regione Basilicata ha intenzione di mettere sul tavolo dello sviluppo.
I segretari Palma, Padula e Martino rincarano: “una scelta assurda della società – che valutavamo allora, e valutiamo adesso, del tutto irragionevole e sconveniente, persino per gli stessi interessi economici, istituzionali e di servizio universale che Terna è tenuta ad assicurare al bacino degli utenti servito in regione”.
Accusano così la Società: imperterriti state per ultimare la dismissione lenta e strisciante di mezzi, di risorse e di persone operanti in Potenza, con modalità che, peraltro, ci allarmano non poco per la complessiva tenuta dei restanti presidi lucani di Terna, oggi ancora presenti in Rotonda e Matera.
I segretari Palma, Padula e Martino concludono rivolgendo un ultimo appello al buonsenso di tutti e richiamano la Società dell’Alta Tensione all’osservanza delle previsioni del Modello Organizzativo Territoriale del 2013, laddove è previsto peraltro il mantenimento della sede di Potenza, fino ad esaurimento delle primarie ragioni di Servizio, al cui perseguimento – dichiarano i segretari Palma, Padula e Martino – contribuiscono, e non poco, le residue quanto eroiche risorse umane ivi impiegate. Noi, forse, abbaiamo alla luna, ma c’è qualcun’ altro capace di fare luce in questa buia terra di Basilicata?
Terna Rete Italia, intanto, stacca anch’essa la spina !
Da subito, intanto, le organizzazioni confederali di CGIL CISL e UIL con i segretari – Summa, Falotico e Vaccaro – hanno raccolto l’allarme suonato dalla categoria degli elettrici – un settore questo che in passato è stato pesantemente interessato da corpose ristrutturazioni – ed hanno immediatamente fatto sentire forte la propria voce  nei confronti della Giunta di via Anzio la quale – per voce del suo massimo vertice – il governatore Pittella  – ha assicurato di aver già intrapreso ogni utile iniziativa tesa a intercettare e contrastare i piani di dismissione di TERNA dalla sede capoluogo di regione.
Nei prossimi giorni – infatti – la società sarà chiamata a relazionare in merito ai suoi piani di sviluppo e alla delicata questione sollevata dalle sigle sindacali.

FILCTEM CGIL       FLAEI CISL       UILTEC UIL

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