La festa di San Valentino con l’opera di Enrico Della Torre
Martedì 14 febbraio 2017, in occasione della Festa di San Valentino, al MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – “Atelier Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, come da tradizione, sarà celebrato l’amore con l’opera “Uniti”, realizzata da Enrico Della Torre. L’artista di talento, con il suo peculiare linguaggio concettuale e simbolico, costituito da un ideale vocabolario di segni, forme e colori, si appropria della realtà e dei sentimenti e li descrive attraverso un unione di tecniche, ognuna carica di difficoltà e di possibilità espressive ma tese al fine dell’opera compiuta, da riscoprire nel corso del tempo, in un percorso travagliato, ma continuo ed infinito, che vede l’amore come alta sublimazione dello spirito umano, vissuto senza limiti temporali e spaziali. Grazie a queste sue personalissime capacità espressive, Enrico Della Torre riesce a proporre originali visioni del mondo e dell’amore. Ciò accade perché, come ha scritto Carlo Bertelli, “non vi è stato mai nulla che non nascesse dall’interiorizzazione di cose viste e amate e dunque fatte così proprie da poter diventare cicatrici e memorie”.
Lo stesso uso del collage e di colori quali il verde, l’azzurro e il bianco, portano ad una unione che è, anche iconograficamente, purezza e luce, forza benefica e positività, chiarezza e lontananza di sguardo, rinnovamento e sicurezza, innocenza e libertà, archetipo materno. L’opera, riprodotta in un formato di metri 2×3, sarà lo sfondo perfetto per tutte le coppie che vorranno sublimare i loro sentimenti facendosi immortalare in una fotografia da conservare a ricordo di un giorno, universalmente dedicato all’amore, trascorso all’insegna dell’arte e della cultura.
Ad affiancare l’iniziativa, saranno le visite guidate alle mostre allestite nelle sale del MIG (l’antologica dell’opera grafica di Pericle Fazzini, l’omaggio del sistema ACAMM a Guido Strazza in occasione della grande retrospettiva dedicatagli dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, i libri d’artista di Arnoldo Ciarrocchi costruiti nel corso degli anni con i poeti amati, le fotografie di Mario Cresci e il suo rapporto con la Lucania, evidente anche nella rilettura in toto del suo lavoro compiuto dalla GAMeC di Bergamo) e la scoperta dei 200 presepi del Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, lungo un percorso esclusivamente riservato alle coppie di innamorati, alla stessa stregua di un piccolo “viaggio per due” tra le ammalianti stradine del rione più antico di Castronuovo Sant’Andrea. L’opera di Della Torre, insieme a quelle degli altri maestri, non potrà non esaltare la giornata dedicata all’amore nelle sue mille sfaccettature.
NOTIZIE BIOGRAFICHE
Enrico Della Torre nasce a Pizzighettone, in provincia di Cremona, nel 1931. Dopo aver frequentato il Liceo e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nel 1953 realizza dipinti di matrice informale e incisioni ispirati ai luoghi familiari della Pianura Padana. Nel 1955 si stabilisce definitivamente a Milano, dove si presenta con una personale alla Galleria dell’Ariete. Dopo un breve soggiorno a Parigi, ricerca una più strutturata e ritmica sintassi pittorica e realizza, tra il 1958 e il 1959, opere connotate da linee parallele orizzontali con toni chiari, in sostanza una visione nella quale immaginazione e natura si fanno conoscenza e poesia. A partire dal 1968, la sua pittura diventa espressione di un mondo popolato da personaggi inediti, animali, paesaggi dinamici, materie, germinazioni, inni alla notte, sulla linea di un gusto astratto, lirico-naturalistico. Nel corso dei primi anni Settanta vive un momento di grande successo di pubblico e di critica, foriero di mostre in Italia e all’estero, alle quali si aggiunge la partecipazione, nel 1975, alla X Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 1983 comincia ad utilizzare il collage, misurandosi con una tecnica che gli consente di sperimentare in maniera più diretta un ulteriore grado di astrazione dell’immagine. Nel 1994 gli viene conferito il Premio della Triennale di Milano per l’incisione, mentre nel 1997 gli viene dedicata una rassegna antologica presso il Centro Studi Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado nelle Marche. Del 2000 è la vasta retrospettiva di Reggio Emilia.