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Fanghi del porto di Taranto interrati, arrivate le condanne

Al termine di un processo per reati ambientali, per l’interramento negli uliveti del Brindisino dei fanghi provenienti dal porto di Taranto e in particolare dalla dismissione del sito Belleli di Taranto, il giudice monocratico di Brindisi, Genantonio Chiarelli ha deciso sei condanne (fino a un anno e dieci mesi di arresto) e quattro assoluzioni. Sono state inoltre condannate due ditte individuali per illecito amministrativo e sono stati confiscati i terreni usati per lo smaltimento “illecito” del materiale.  L’inchiesta dei carabinieri del Noe di Lecce, coordinata dal pm Giuseppe De Nozza, riguardò la gestione di discariche non autorizzate e il trasporto di rifiuti speciali pericolosi. Nel corso delle indagini furono sottoposte a sequestro cinque diverse aree coltivate a uliveti e frutteti e ricadenti a metà strada tra i territori di Brindisi e Mesagne: una di 10.000 metri quadri, un’altra di 17.000, una di 300 e infine due terreni di 20.000 metri quadri complessivi.

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