Soppresso il servizio SPDC nell’ospedale di Melfi
Nel silenzio più assordante dell’amministrazione comunale di Melfi, la consigliera Angela Bisogno (M5S) denuncia la soppressione del servizio SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) presso la struttura ospedaliera di Melfi.
“Voglio rappresentare quanto di grave sta accadendo. Lo scorso mese, il direttore del DSM (Dipartimento Salute Mentale) disponeva la chiusura temporanea dell’SPDC di Melfi; una decisione che farà da volano alla chiusura definitiva del reparto. La paventata trasformazione di questo reparto in Day Hospital, aperto esclusivamente dalle ore 8 alle ore 17 dal lunedì al venerdì, viola la Costituzione, che garantisce il diritto alla salute dei cittadini, anche dei più deboli, nonché lo stesso Modello Organizzativo dell’ASP, approvato dalla Regione Basilicata lo scorso 30 dicembre, in cui veniva stabilita e confermata l’assistenza continuativa fornita dal SPDC presente presso il nosocomio di Melfi (con 4 posti letto) da ben oltre 20 anni.
Se questa trasformazione avesse luogo, non verrebbe più garantita la copertura del turno di guardia pomeridiano o la reperibilità medica notturna, provocando grandi carenze nell’assistenza al paziente e difficoltà nel trovare posti letto, con pazienti che saranno costretti a soggiornare nel pronto soccorso o che saranno sottoposti a trasferimento presso altre strutture dotate di un reparto di psichiatria. Appare chiaro come si stia perdendo di vista l’obiettivo più importante, cioè la tutela e l’assistenza del malato, al solo fine di mettere al primo posto gli interessi personali Questa trasformazione del reparto di psichiatria di Melfi non è pensata per salvaguardare le esigenze del malato. Il risultato? Pazienti che, per ottenere un ricovero completo, saranno costretti a recarsi in strutture private o ambulatori territoriali
Durante il consiglio comunale del 13 ottobre scorso, lo stesso Presidente Regione, Dott. Pittella ed il Direttore generale dell’ASP, Dott. Bochicchio, assicuravano che l’intera struttura ospedaliera di Melfi non sarebbe stata ridimensionata ma potenziata, invece si sta verificando esattamente il contrario.
Il Vulture-Melfese, con un bacino di circa 100.000 abitanti, verrà privato di un servizio ospedaliero che coadiuva tutti gli altri reparti presenti nella struttura melfitana, in spregio al Decreto del Presidente della Repubblica “Progetto Obiettivo Tutela della Salute Mentale 1999-2000” (dpr 1/11/1999) che prevede 1 posto letto ogni 10.000 abitanti.
Questo va di pari passo con la denuncia che ho fatto lo scorso ottobre sulla temporanea chiusura del reparto di ortopedia, denuncia alla quale l’ASP si è affrettata a rispondere, asserendo che aveva concluso un accordo con l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Foggia che avrebbe messo a disposizione due “medici ortopedici da rendersi operativi presso il Plesso Ospedaliero di Melfi è stata disposta la stipula di specifica convenzione finalizzata a garantire l’espletamento delle attività ortopediche presso il presidio ospedaliero di Melfi. Pertanto la criticità può intendersi superata.”
Tuttavia questi medici dell’AOU di Foggia non si sono mai visti, in ospedale e il reparto di ortopedia continua a lavorare solo per merito e dedizione del personale ad esso assegnato. Purtroppo appare chiara l’intenzione di voler trasformare l’ospedale di Melfi in un grande poliambulatorio nel quale i servizi sono espletati solamente in day hospital, derubando il nord della Basilicata di una struttura assolutamente fondamentale. Noi non accetteremo passivamente di vederci sottrarre l’ospedale da sotto il naso, come è già accaduto qualche anno fa con il tribunale.”