Comitato per la stabilizzazione dei precari della Regione Basilicata
lstituzione di un tavolo di confronto sui contenuti del “Testo Unico del Pubblico Impiego” in cui siano rappresentati l’istituzione regionale, i sindacati e i referenti del Comitato per la stabilizzazione, mobilitazione dei sindacati e delle forze politiche che hanno mostrato disponibilità ad estirpare la malapianta del precariato a tutti i livelli, adozione di una soluzione per i precari della Regione Basilicata.
Sono alcune delle richieste che il “Comitato per la stabilizzazione dei precari della Regione Basilicata” costituitosi nel mese di febbraio 2017 e con circa 70 soci aderenti già iscritti che hanno maturato i requisiti per la stabilizzazione, avanza a livello regionale. Le richieste di una soluzione lavorativa permanente nascono a seguito della approvazione da parte del Consiglio dei ministri delle “Modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g) , h), l), m), n), o), q), s) e z) della legge 7 agosto 2015, n.124”, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Il decreto introduce, tra le altre cose, disposizioni mirate al raggiungimento del progressivo superamento della “dotazione organica”, fermo restando i limiti di spesa, attraverso il nuovo strumento del “Piano triennale dei fabbisogni”; la disciplina delle forme di lavoro flessibile, anche al fine di prevenire il precariato; l’introduzione di specifiche procedure per l’assunzione a tempo indeterminato di personale in possesso dei requisiti.
“Si tratta di una vera e propria rivoluzione per la pubblica amministrazione – dichiara Alfredo Morfini – presidente del Comitato – perché dopo due decenni di blocco di fatto delle assunzioni si ritorna a dare una speranza di lavoro stabile per i tanti lavoratori precari della pubblica amministrazione. Il decreto – aggiunge Morfini – è stato trasmesso dal Governo alla Camera dei Deputati in data 28 febbraio per l’ulteriore iter legislativo, e dovrà trovare definitiva attuazione anche attraverso l’intesa in Conferenza Unificata Comuni-Stato-Regioni. In Regione Basilicata ci sono molti lavoratori flessibili che attendevano da tempo questa norma. Ovviamente adesso inizia la parte più difficile. La definizione di un percorso che possa consentire ai soggetti che hanno diritto di partecipare ai piani di assunzione triennali a partire dal 2018. Ci auguriamo che sia la volta buona per poter riconoscere il diritto al lavoro di tanti professionisti impegnati in attività ultradecennali a favore della Regione Basilicata e che si possano seguire le raccomandazioni della Commissione Europa nell’internalizzare servizi strategici come l’assistenza tecnica ai fondi UE così come hanno fatto altre Regioni italiane, non disperdendo le competenze e le esperienze maturate, garantendo dignità, lavoro e stabilità”.
Alfredo Morfini – Comitato per la stabilizzazione dei precari della Regione Basilicata