Estetica, subito la nuova legge che qualifica il settore
Un nuova legge per aggiornare il profilo professionale degli imprenditori del settore estetico e fare ordine in un mercato minacciato dalla concorrenza sleale di operatori improvvisati ed irregolari che rappresentano un grave pericolo per la salute dei consumatori. Questa la richiesta delle rappresentanti delle Estetiste della CNA, avanzata durante un’audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera sulle proposte di legge in tema di ‘Disciplina delle professioni nel settore delle scienze estetiche’.
Sono state chieste “nuove regole chiare ed uguali in tutto il Paese per regolamentare l’attività delle 31.346 imprese attive nel settore benessere che ogni giorno eseguono 120.000 trattamenti estetici”. Del totale delle imprese, oltre 27.000 sono istituti di bellezza, quasi 1.200 attività di manicure e pedicure, oltre 2.500 sono centri benessere, circa 200 stabilimenti termali e 370 attività di tatuaggio e piercing.
Secondo la CNA “la nuova legge dovrà prevedere l’aggiornamento, soprattutto in termini qualitativi, del percorso formativo per il conseguimento della qualifica di estetista, l’inclusione nelle attività di estetica delle pratiche bionaturali (ad esempio i massaggi shiatsu, la riflessologia plantare, i massaggi ayurvedici, ecc, che non si propongono finalità terapeutiche e non rientrano nelle professioni sanitarie), standard formativi omogenei in tutte le regioni, nuove regole per disciplinare le attività dei centri benessere”.
E’ assolutamente necessario è stato ribadito al termine dell’audizione che l’iter parlamentare della proposta di legge, ampiamente condivisa dalle imprese del settore, sia rapido: “Ci auguriamo vengano approvate al più presto norme indispensabili ad elevare la professionalità degli operatori e, al tempo stesso, a difendere bellezza e benessere dei consumatori i quali devono poter contare su prestazioni di qualità offerte da imprenditori adeguatamente formati e costantemente aggiornati. Anche perché la nuova legge potrà contribuire efficacemente a meglio contrastare l’abusivismo nel settore ormai giunto a livello altissimi”.