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Braia: visita gli allevamenti zootecnici in Val D’Agri, realtà di eccellenza

“La zootecnia lucana, con circa 93.000 bovini e bufalini e oltre 2700 allevamenti di cui 500 circa che consegnano il latte, oltre 70.000 suini (oltre 2900 allevamenti), 300.000 ovini e 60.000 caprini (oltre 7500 allevamenti) e 10.000 equini, è un’importantissima realtà che genera occupazione e ricchezza, oltre che presidio irrinunciabile per la Basilicata, con un peso economico e sociale rilevante.”

 Lo dichiara l’Assessore alle Politiche Agricole e forestali, Luca Braia.

“Il comparto è disposto a spalancare le porte a tutti coloro che vogliono conoscere e comprendere così come gli uffici regionali ad assistere coloro che intendono controllare per prevenire, ma non a chi vuole speculare, strumentalizzare rischiando di distruggere il duro sacrificio quotidiano di generazioni di lavoratori della terra e custodi del territorio. L’apporto e la misura di incidenza dell’agricoltura sull’ambiente, nelle diverse aree di Basilicata è dato noto e da veicolare con chiarezza. Molto utile sarà, per raggiungere questo obiettivo, la collaborazione avviata con il Dipartimento Ambiente guidato dal collega Pietrantuono e con gli organi preposti al controllo ed alla prevenzione, che vogliamo siano leali alleati.

Venerdì, in Val D’Agri, dopo il convegno organizzato presso l’ITAS per la presentazione della guida all’uso consapevole e sostenibile dei prodotti fitosanitari, ho avuto modo di effettuare sopralluoghi e visite presso alcune importanti realtà zootecniche dell’area (Az. Agricola Ponzio Rosita, Az. Agricola Spineto di Martino San Felice, Az. Agricola Angiolino Domenico, Az. Agricola Lufer) accompagnato dal dirigente Ermanno Pennacchio, dai funzionari Carmine Cocca e Filippo Radogna, dal presidente regionale dell’ARA Palmino Ferramosca e dal direttore Augusto Calbi e dal presidente dell’Ordine degli agronomi e forestali, Domenico Pisani.

Una grande famiglia quella degli allevatori della meravigliosa Val D’Agri dove si contano circa 262 allevamenti di bovini, con oltre 11 capi, 88 allevamenti di suini con oltre 3300 capi e 519 allevamenti di ovini/caprini con oltre 23mila capi. Un territorio su cui monitoraggio e controllo delle produzioni vegetali e delle produzioni zootecniche sono processi in atto da tempo. Siamo impegnati in un percorso virtuoso in cui spesso i falsi allarmismi che vedono addebitare eventuali coinvolgimenti all’agricoltura ed agli animali, sono già confutati da dati verificati dal Dipartimento Agricoltura, disponibili per essere analizzati e diffusi.

Ho conosciuto ragazzi, donne, adulti, anziani, generazioni di allevatori a confronto, che proseguono con cura, attenzione e altissima qualità nella gestione dei processi per l’ottenimento sia di carne che di latte (di cui la quasi totalità è conferito come latte di alta qualità, tra l’altro) nelle imprese gestite da loro con passione e a contatto della natura di cui sono parte integrante e di cui hanno un rispetto profondo e attento, consapevoli di avere tra le loro mani una ricchezza.

Persone che in questo particolare momento di attenzione mediatica sull’area vogliono solo incrociare i nostri occhi per essere compresi e le nostre orecchie per essere ascoltati rispetto alla realtà del comparto della produzione, dei controlli sui processi e sulla conduzione.

Ho incrociato – conclude l’Assessore Luca Braia – un mondo fortemente organizzato, in Val D’Agri, che investe tempo e denaro in tecnologie ed impianti all’avanguardia per il trattamento dei reflui zootecnici e che da questi produce energia pulita che alimenta stalle e sale mungitura, al fine di rispettare l’ambiente in cui vivono e che aiutano a tutelare e manutenere. Come Regione Basilicata continueremo ad assistere ed aiutare il settore nei processi di miglioramento in atto da anni e continueremo a batterci anche attraverso la preziosa opera svolta quotidianamente dall’Associazione Regionale Allevatori,  perché ci sia per loro rispetto assoluto, oltre che per la nostra terra e per i nostri animali, mondo che deve essere adeguatamente raccontato. Non permetteremo che questo patrimonio umano e di produzione venga minimamente scalfito da chi, pur di trovare qualcuno a cui addebitare responsabilità mai riscontrate, è disposto a vedere nero laddove esiste solo colore.”

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