Acque provenienti dalla diga del Pertusillo. Nota dell’assessore Giannini
Tavolo tecnico presieduto dall’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Giovanni Giannini, questa mattinacon ARPA Puglia, Acquedotto Pugliese SPA, Sezione Risorse Idriche e Direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità dell’Ambiente, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio. Ne dà notizia lo stesso assessore che così riassume: I controlli di AQP SPA sono eseguiti all’ingresso ed all’uscita del potabilizzatore di Missanello (PZ). Le analisi dei parametri minimi di base sono eseguite con frequenza giornaliera e più volte al giorno. Mentre quelle complete, che comprendono anche i metalli pesanti, IPA, idrocarburi e tossine algali, sono eseguite con la cadenza di due volte a settimana, sempre all’ingresso ed all’uscita del suddetto potabilizzatore.
In ingresso all’impianto di potabilizzazione è posizionato, inoltre, un analizzatore in continuo per la rilevazione delle alghe microcellulari, mentre all’uscita dello stesso potabilizzatore è posizionato un analizzatore in continuo per la rilevazione di oli ed IPA. Nel 2016 l’AQP SPA ha eseguito 481.861 analisi su 25.664 campioni tutte le acque potabili distribuite, comprese quelle derivanti dalla diga del Pertusillo. Tutti i controlli e le relative analisi sono eseguite da un sistema di laboratori AQP SPA situati a Bari, Foggia, Taranto, Lecce e Brindisi, nonchè, presso gli impianti di potabilizzazione del Fortore, del Locone, del Sinni, del Pertusillo e di Conza. I dati di AQP SPA sono regolarmente pubblicati sul sito internet della società.
- L’ARPA Puglia esegue i controlli ai sensi del D.Lgs n. 31/2001, per conto delle Aziende Sanitarie Locali Pugliesi (AA.SS.LL.), su tutte le acque distribuite nel territorio regionale, senza conoscere il luogo di provenienza delle stesse. L’ARPA Puglia nel 2016, ha analizzato le acque per verificare la presenza, tra gli altri, di antiparassitari totali, IPA, cianuro, clorulo, solventi alogenati, zinco, toluene, idrocarburi totali, pesanti e leggeri. Dalle analisi non sono emerse criticità. Tutte le analisi eseguite dalle AA.SS.LL. pugliesi sono indipendenti da quelle eseguite da AQP SPA e vengono regolarmente pubblicate sul portale del Ministero della Salute.
- L’ARPA Basilicata, con propria nota, ha dichiarato che a seguito dei campionamenti eseguiti ai sensi del D. Lgs. n. 152/06 (Testo unico dell’Ambiente), le acque del Pertusillo sono classificate nella categoria A2 (le categorie previste dalla norma sono tre : A1, A2 e A3). Le analisi hanno accertato che tutti i parametri analizzati rientrano nei limiti stabiliti dalla legge, eccezion fatta per il parametro BOD5 (Domanda Biologica di Ossigeno) lievemente superiore al limite guida, ovvero, 5,89 mg/l rispetto a 5 mg/l.
- L’Acquedotto Lucano, con propria nota, ha comunicato che ha eseguito i controlli sulla qualità delle acque distribuite al fine di verificare il rispetto dei limiti previsti dal D. Lgs. n. 31/2001. Detti controlli sono stati eseguiti sui sette serbatoi ricadenti nel territorio lucano ed alimentati dal potabilizzatore del Pertusillo, gestito da Acquedotto Pugliese SPA. I controlli miravano ad accertare la presenza di metalli pesanti, idrocarburi, composti organici volatili e tossine algali. Gli esiti sono risultati inferiori ai valori indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo stesso Acquedotto intensificherà i controlli e le analisi, i cui dati, come per il passato, saranno consultabili sul sito della Società.
Dalle risultanze rilevate dai vari soggetti preposti alla verifica e controllo della qualità delle acque e della sua potabilità, emerge che non ci sono rischi per la salute delle persone e che l’acqua distribuita è potabile. In ogni caso- termina l’assessore Giannini- oltre ai costanti e continui controlli di routine degli enti competenti -che saranno comunque intensificati- la Regione Puglia e la Regione Basilicata, in un’ ottica di reciproca collaborazione ed a tutela e nell’interesse precipuo dei cittadini, avvieranno un piano di controlli ed analisi eseguiti da Soggetti Pubblici terzi (Istituto Superiore della Sanità, Istituto zooprofilattico, ecc…) al fine di integrare i dati già acquisiti. Il programma durerà almeno un anno producendo riscontri già nei primi mesi e interesserà gli invasi pugliesi del Fortore e del Locone e quello lucano del Pertusillo.